Il suo nome è Tick borne encephalitis, meningoencefalite, una malattia che viene trasmessa dalla zecca Ixodes Ricinus, diffusa nell’Est Europa. Una zecca killer localizzata anche nel Triveneto e in molte aree rurali e urbane. 

Ogni anno i casi registrati sono normalmente al massimo 30 (circa 80 dal 2000) e sono gravi e mortali.

È una situazione che necessita di essere sorvegliata e le autorità hanno già chiesto all’Italia di inserire la malattia in quelle notificabili. Il morso della zecca, a causa dell’effetto anestetizzante della saliva, non provoca nessun dolore e non mostra particolari sintomi se non quelli che potrebbero essere tranquillamente confusi con una banale influenza: dopo un periodo di incubazione di 7-14 giorni, a seconda dei casi, la persona colpita mostra febbre, cefalea, senso di stanchezza e nausea. Per 1 fino a 8 giorni, seguono ulteriori complicazioni come paralisi e mialgia. La malattia può poi colpire il sistema nervoso centrale con danni che possono essere invalidanti e permanenti.

Non esiste ancora una vera e propria cura, ma è possibile prevenire la TBE con una vaccinazione in grado di proteggere da tutti i tipi di virus.

 Gli esperti parlano del caso:

Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattia Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, ha dichiarato: 

In funzione di questa recente evoluzione la Comunità Europea si è posta in una condizione di attenzione al fenomeno della TBE, richiedendo innanzitutto la notifica dei casi di malattia. Questo processo consentirà da un lato una più accurata mappatura del parassita e dall’altro la possibilità di istituire programmi vaccinali più efficaci e mirati alla zona del Triveneto.

 

Fabrizio Pregliasco, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano, consiglia invece: 

Qualora si venisse attaccati dalla zecca, la prima raccomandazione è di estrarre il parassita entro le 24 ore, facendo attenzione a prelevare interamente il corpo e il rostro della zecca e annotando la data del morso, poiché alla comparsa di qualsiasi sintomo entro i 30 giorni dall’estrazione dell’animaletto, occorre recarsi subito da un medico o in un centro specialistico per ricevere le cure più adeguate alle diverse manifestazioni.

 

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