C’è apprensione anche in Gran Bretagna dopo gli attentati che venerdì scorso hanno causato la morte di quasi 100 persone in Francia, Tunisia, Kuwait e Somalia. La National Crime Agency, ovvero l’FBI britannico, ha allertato il dipartimento anti-terrorismo temendo un possibile attacco anche nel Regno Unito.

Nelle ultime ore, infatti, la notizia dell’arrivo nel Paese di un carico di mitragliette Skorpion ha fatto scattare l’allarme. Queste potentissime armi di fabbricazione cescoslovacca, in grado di sparare fino a 1.000 colpi al minuto, sono state vendute a bande criminali inglesi in contatto con cellule jihadiste.

La notizia allarmante è stata rivelata direttamente dal Times, che ha reso noto come Scotland Yard abbia rafforzato le misure di sicurezza in tutti i punti sensibili del Regno Unito. Grande attenzione, quindi, sul torneo di tennis di Wimbledon, che inizia oggi. Ma anche controlli serrati su tutte le manifestazioni legate alla ricorrenza del decimo anniversario dell’attentato del 7 luglio 2005, in cui 4 terroristi uccisero 55 persone (ferendone oltre 700), in un’azione coordinata a Londra.

Oltre 600 gli agenti, quindi, sono stati schierati in aggiunta a quelli che solitamente operano in attività di anti-terrorismo. Mark Rowley, capo dell’unità, ha spiegato che nelle ultime ore altri 380 poliziotti stanno interrogando molti turisti di ritorno dalla Tunisia. La volontà è quella di ottenere ulteriori informazioni sul massacro di Sousse, ritenuto il peggior attacco contro i cittadini britannici dal 7 luglio 2005 ad oggi.

Per chi non lo ricordasse,  il 26 giugno 2015 si sono verificati degli attacchi terroristici in Francia, Tunisia, Kuwait e Somalia che hanno causato oltre cento vittime. I media internazionali hanno ribattezzato la terribile giornata Black Friday, ovvero “venerdì nero”. Purtroppo lo stato di allerta non è destinato a cessare a breve: il gruppo terroristico di Al Shabab e l’Isis, infatti, hanno dichiarato di voler intensificare i combattimenti aumentando il numero di attentati durante tutto il mese sacro del Ramadan.

Riassumendo brevemente il bilancio degli attenti di venerdì scorso, in Francia un uomo è stato trovato decapitato all’ingresso di una fabbrica vicino a Lione, oggetto anche di diverse esplosioni. Uno dei presunti responsabili dell’attacco è stato arrestato ed è stato identificato con il nome di Yassin Sahli: 35 anni, è sospettato di avere rapporti con un gruppo salafita radicale. Tuttavia, durante gli interrogatori, Sahli ha dichiarato di aver agito per motivi personali e ha negato la matrice terrorista.

In Tunisia 39 persone sono state uccise in un hotel sulla spiaggia di Sousse, in un attacco terroristico rivendicato dall’Isis. Tra le vittime c’erano cittadini tedeschi, belgi, irlandesi e britannici. Oltre alla Gran Bretagna, quindi, anche il governo tunisino nelle ultime ore ha annunciato un ulteriore rinforzo delle misure anti-terrorismo.

Il bilancio delle vittime in Kuwait è anch’esso drammatico: almeno 27 persone sono state uccise e oltre 220 sono rimaste ferite in un attacco suicida rivendicato dai miliziani dell’Isis contro una moschea sciita a Kuwait City. Stando ad un comunicato ufficiale, l’attentatore sarebbe Abu Suleiman al-Muahhid.
Il drammatico venerdì nero si è concluso, infine, con altre 30 vittime uccise in Somalia, in un attacco del gruppo terroristico di Al Shaba contro una base militare dell’Unione Africana. L’attentato è avvenuto nel sud della Somalia, lungo la strada che collega la capitale Mogadiscio e la città di Baidoa.  Ma le Nazioni Unite hanno riferito che tra il 25 e il 26 giugno i miliziani dell’Isis hanno ucciso anche 200 civili nella città di Kobane, nel nord della Siria e che una seconda offensiva ha provocato la fuga di oltre 60mila persone.

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