L’alcol fa male e le persone che lo bevono regolarmente in quantità considerevole infatti hanno un pericolo doppio di ammalarsi di Alzheimer e il triplo del rischio di sviluppare una qualsiasi forma di demenza senile. Il consumo abbondante costante e continuato di alcol è associato anche a una diminuzione della vita media di una ventina di anni; lo studio individua come consumo eccessivo cronico di alcolici in 3 drink standard (3 bicchieri di vino, 3 lattine di birra o 3 bicchierini di superalcolico) al giorno per le donne e 4 per gli uomini, in linea con le indicazioni dell’OMS.

Lo studio, nasce dall’analisti dei dati della rete ospedaliere francese (Pmsi) e pubblicato dal Lancet Public Health, per la prima volta conferma una relazione tra il consumo di alcol e il manifestarsi di demenze tra cui Alzheimer.

Michaël Schwarzinger, ricercatore del Then (Translational Health Economics Network) di Parigi e uno degli autori dello studio afferma:

Il consumo eccessivo di alcol dovrebbe essere riconosciuto come fattore di rischio maggiore per tutti i tipi di demenza. Ovviamente il legame tra alcol e demenza dovrà essere ancora meglio indagato, ma è probabile che tutto sia legato al fatto che il consumo eccessivo provoca danni permanenti al cervello.

Dopo aver escluso altri fattori di rischio (come fumo, ipertensione e così via), gli scienziati hanno osservato che un consumo eccessivo di alcolici era legato al 57% dei casi di demenza precoce e all’8% dei casi diagnosticati dopo i 65 anni. Lo studio ha analizzato un campione molto ampio, oltre 3,6 milioni di pazienti ospedalizzati dal 2008 al 2016 e oltre 5mila diagnosi di demenza.

Una nuova controindicazione per l’alcol – assunto in grande quantità – già colpevole accertato di cirrosi, tumori, malattie cardiovascolari, riduzione dell’aspettativa di vita, oltre che di incidenti stradali. Lo studio dimostra così che il consumo di alcol deve essere sempre responsabile per il benessere fisico e psichico di oggi e di domani.

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