C'è Batman, che ha 8 anni, ma anche Biancaneve, Superman, Hagrid, Trilli, il Re Leone, Alvin, Capitan America e i Teletubbies. Sono tutti i personaggi che Bea amava e che le hanno voluto tributare il loro ultimo saluto.
Si sono celebrati stamattina i funerali della piccola Bea, la bimba “di pietra” affetta da una malattia rarissima che pochi giorni fa – esattamente nel giorno di San Valentino – è venuta a mancare. Nella Chiesa del Santo Volto di Torino ci sono non solo i suoi familiari ma anche gli amici e tutti coloro che avevano avuto l’onore di conoscere Bea in questi anni. Ci sono soprattutto tanti bambini vestiti da supereroi: c’è Batman, che ha 8 anni, ma anche Biancaneve, Superman, Hagrid, Trilli, il Re Leone, Alvin, Capitan America e persino i Teletubbies. Sono tutti i personaggi che Bea amava e che le hanno voluto tributare il loro ultimo saluto, come ricostruisce Repubblica.it.
Sembrava quasi una festa di Carnevale: tutti lì ad aspettarla, per l’ultima volta, per salutare la piccola bara con quel corpicino che non ha retto più alla malattia. Lei, Beatrice Naso, aveva soltanto 8 anni e una malattia rara che purtroppo non aveva trovato cura, nonostante lo sforzo di papà. La madre, invece, era morta a causa di un tumore: la vita non era stata affatto generosa con Bea.
Un lungo applauso ha accolto la piccola bara bianca all’ingresso della Chiesa del Santo Volto a Torino: al funerale presente anche la sindaca Chiara Appendino. I compagnetti di scuola di Bea, infine, hanno tenuto in mano una rosa bianca mentre l’arcivescovo Cesare Nosiglia ha voluto lanciare un messaggio forte e chiaro:
La scomparsa di questa bambina e la sua malattia rara ricordano a tutti noi che la vita è un mistero profondo e che, di fronte alla sofferenza e alla morte di persone innocenti, non abbiamo risposte umane credibili, ma ci può sorreggere solo la fede nel Signore e nella sua parola di vita. La breve esistenza di Bea, la sua storia travagliata hanno suscitato, a Torino e in tutto il mondo, solidarietà e attenzione; hanno provocato tanta gente a pregare, e a compiere gesti concreti di carità.
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