C’è ancora tempo per chiedere l’esenzione del Canone Rai 2018 che, come ricorderete, dallo scorso anno viene pagato direttamente sulla bolletta elettrica. Come riporta l’agenzia di stampa Ansa.it, i cittadini che non sono in possesso di un apparecchio televisivo potranno comunicarlo all’Agenzia delle Entrate preferibilmente entro il 31 dicembre (o entro il 20 dicembre, se l’istanza viene presentata per posta, in forma cartacea). Per i ritardatari c’è tempo fino al 31 gennaio 2018, utilizzando il modello di dichiarazione sostitutiva di non detenzione, disponibile online: in questo caso, però, visto che la prima rata del canone tv scatta a partire da gennaio 2018, sarà necessario chiedere rimborso per il primo addebito.

Nello specifico, chi non detiene un apparecchio televisivo in casa dovrà dichiarare all’Agenzia delle Entrate, tramite un modulo dichiarazione sostitutiva disponibile sui siti internet dell’Agenzia delle Entrate e della Rai, che in nessuna delle abitazioni per le quali il dichiarante è titolare di un’utenza elettrica è detenuto un apparecchio tv da parte sia del dichiarante stesso che degli altri componenti della famiglia.

Per chi non potrà inviare il modulo per via telematica, è prevista la presentazione del modello, allegando un valido documento di riconoscimento, tramite servizio postale, in plico raccomandato (senza busta) all’indirizzo: Agenzia delle Entrate Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello Abbonamenti Tv – Casella Postale 22 – 10121 Torino. La dichiarazione sostitutiva può essere presentata anche tramite posta elettronica certificata e ha validità annuale. Insomma, va ripresentata ogni anno.

La legge di Stabilità 2016, infatti, ha introdotto la cosiddetta “presunzione di detenzione” dell’apparecchio televisivo nel caso in cui esista un’utenza elettrica nel luogo in cui una persona ha la propria residenza anagrafica prevedendo, di fatto, che il pagamento del Canone Rai avvenga esclusivamente tramite bolletta elettrica in 10 rate mensili. Un obolo che è uguale per tutti e che è tra i più bassi d’Europa: prima dell’addebito in bolletta i dati dell’evasione del canone, in Italia, erano elevatissimi.

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