Ormai manca pochissimo a Natale, il periodo dell’anno più amato dai bambini. Se avete intenzione di sorprenderli con qualcosa di decisamente nuovo, allora non potete farvi scappare i Fingerlings: si tratta di scimmiette robot che si attaccano letteralmente alle dita dei bambini, emettono suoni e si muovono.

Negli Stati Uniti questo giocattolo è stato talmente apprezzato da essere già sold out, mentre in Italia è arrivato da pochissimo, giusto in tempo per le festività natalizie, ed è disponibile nei negozi di giocattoli ma anche su Amazon, dove ha un costo che oscilla dai 26 ai 30 euro (con alcune, costose eccezioni, tanto che per alcuni modelli si parla addirittura di 88 euro!).

Insomma, dopo il tormentone dei fidget spinner, anche quest’anno sembra essere arrivata la novità destinata a trasformarsi in clamoroso successo.

Come spiega il video di presentazione, la confezione del gioco è dotata anche di batterie, da inserire nella schiena della scimmietta. La quale, dotata di sensori, risponderà in maniera differente alle stimolazioni ricevute, girando la testa, ridendo ed emettendo versi. Un tocco sul capo e la scimmietta manderà baci, due e sbatterà le palpebre, mentre se le cambiate posizione e la adagiate sulla vostra mano, cullandola, si metterà a dormire… insomma, la versione moderna e più carina del Tamagotchi di cui sicuramente i bambini andranno pazzi!

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L’idea del Fingerling è nata nel 2015, quando all‘ingegnere Sydney Wiseman, della società canadese WowWee, viene affidata la creazione di un giocattolo-robot che assomigliasse a una scimmia pigmea. Da lì il giocattolo ha appassionato i bambini statunitensi, anche perché l’intelligente strategia di marketing di WowWee presuppone che si debba possedere più di un Fingerling:  quando una inizia a cantare, infatti, scattano i sensori in altre scimmie Fingerling presenti nella stanza. Insomma, le scimmie-robot “dialogano” tra loro.

Perché si chiamano Fingerling e non Fingermonkey? Beh, il fatto è che in realtà il giocattolo non esiste solo nella versione scimmia… tenetevi forte, c’è anche l’unicorno!

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