Ancora una volta l’effetto del “telefono senza fili” ha generato una bufala da una notizia vera.
Del ritrovamento di questa bambina, che apparentemente viveva nella giungla con un branco di scimmie, se n’era parlato venerdì 7 aprile 2017, dopo che una testata indiana generalmente affidabile, il Times of India, aveva pubblicato la sua storia.

Dopo il clamore suscitato dalla notizia – inevitabile il paragone con il personaggio fantastico di Mowgli de Il libro della giungla -, l’autorità forestale del distretto del ritrovamento ha in realtà avanzato l’ipotesi che la bambina sia stata abbandonata recentemente e non sia stata “allevata da un gruppo di scimmie”.

Secondo la dichiarazione del capo dell’autorità forestale al The Guardian, la bambina sarebbe stata trovata non nella giungla profonda, ma in una strada che la costeggia e, sebbene con lei ci fossero delle scimmie, si tratta al massimo di una convivenza di qualche giorno.
A questo proposito l’autorità ha tenuto a precisare che quel tratto di giunga è sorvegliato con le telecamere e che una bambina non sarebbe passata inosservata.

Ankur Lal, funzionario medico a capo del distretto, ha inoltre aggiunto che la bambina

quando è stata trovata si comportava in maniera violenta, non comunicava e non era abituata a usare i servizi sanitari. Per questo si è pensato che vivesse da tempo nella giungla

Secondo quanto ha dichiarato, invece, la bambina avrebbe problemi fisici e mentali e l’ipotesi è che sia stata abbandonata. Tanto più che, come ha detto Ranjana Kumari, un’attivista locale per i diritti delle donne, le femmine nella società indiana non sono particolarmente apprezzate e i genitori preferiscono avere figli maschi. Una bambina disabile, poi, in India è solo un problema.

Vero anche il fatto che la bambina non camminasse, ma gattonasse come un animale, ed emettesse suoni gutturali, cosa che ha portato a confonderla per una selvaggia, ma ora sta in posizione eretta e cammina e la velocità del recupero fa escludere l’ipotesi di un “allevamento animale” della piccola.
In ogni caso ora la bambina è stata affidata a cure e mani esperte ed è stata trasferita in una casa d’accoglienza per bambini.

Vedi la prima versione della notizia di seguito:

Fonte: Asia Press – Rajiv Sharma

Articolo del 7 aprile 2017 – Cme Mowgli: trovata una bimba allevata dalle scimmie nella foresta

Quando abbiamo visto Mowgli ci siamo chieste come facesse un bambino così piccolo a vivere in un luogo così pericoloso, per giunta allevato dagli animali. Se ci avessero chiesto di immaginare una situazione del genere nella realtà non ci saremmo riuscite.

Eppure, quando siamo venute a conoscenza di questa notizia ci siamo dovute ricredere. Mowgli esiste, è una bambina di otto anni ed è stata ritrovata in una foresta dell’Uttar Pradesh, in India. O almeno così sembra da quanto si apprende dal Times of India.

Il ritrovamento

Fonte: Asia Press – Rajiv Sharma

La notizia arriva dal quotidiano The Times Of India. A fare la scoperta è stato un ufficiale della polizia in pattugliamento nella Riserva naturale di Katarniaghat. La bambina era completamente nuda e correva spensierata tra le scimmie. Quando gli animali e la stessa bimba hanno intravisto gli uomini si sono impauriti e hanno cominciato a urlare ed emettere suoni gutturali.

L’uomo era sbalordito e incredulo, voleva portare la bambina nell’ospedale più vicino per farle ricevere le cure adeguate ma era impossibile avvicinarla, a quanto riferito.

Per molti di noi, la condizione in cui viveva la bambina può sembrare grave, e molto. Ma come anche le stesse autorità hanno rivelato ai media, la bambina sembrava sentirsi a suo agio immersa tra le scimmie, felice di vivere in uno stato primordiale, immersa nell’incanto della natura e con la sua “famiglia” accanto.

Le prime cure e lo stato di salute

Fonte: Asia Press – Rajiv Sharma

La bambina è stata subito sottoposta alle cure adeguate, in otto anni non aveva mai fatto controlli e aveva vissuto in un ambiente molto sporco, pieno di animali selvatici. La bimba Mowgli pare si comporti come un animale, non utilizza le mani per mangiare ma si aiuta con le mani, cammina o, meglio, camminava, perché sembra via via conquistare la posizione eretta, a “quattro zampe” e non parla nessuna lingua comunicando con versi animali.

Nonostante abbia sempre vissuto nella natura selvaggia, i medici hanno rivelato che non era molto sporca (probabilmente grazie all’acqua della Riserva).

Nonostante le sia stato insegnato a camminare in posizione eretta, la bimba preferisce camminare a quattro zampe come ha sempre fatto e, nonostante il ritrovamento sia avvenuto nel febbraio 2017, ancora oggi ha molta paura degli esseri umani e tenta di scappare quando ne vede anche solo uno ed è soggetta ad attacchi di rabbia e violenza.

A distanza di circa due mesi, la sua salute è in notevole miglioramento e i segni sulla pelle stanno via via scomparendo. Le autorità stanno indagando per scoprire la sua vera identità. Resta solo da capire chi sono i suoi genitori, che fine hanno fatto e perché la bambina ha vissuto così tanti anni in un posto così selvaggio riuscendo anche a sopravvivere.

Il precedente: il ragazzo lupo

Fonte: Web

Ma non è la prima volta che accade una situazione del genere. Nel lontano 1867 fu ritrovato nella giungla del Bulandshahr Dina Sanichar, il “ragazzo lupo”.

Dina aveva solamente 6 anni quando fu scoperto in una grotta di lupi da un gruppo di cacciatori. Al contrario di quanto si possa pensare, i lupi non avevano alcuna intenzione di ucciderlo, piuttosto di allevarlo. I cacciatori rimasero esterrefatti quando videro il bambino seguire il lupo camminando a quattro zampe.

I cacciatori fecero uscire la coppia di lupi dalla grotta e posero fine alla loro vita con un colpo di fucile. Il bambino fu portato via e da quel giorno passò il resto della sua vita nell’orfanotrofio di Sikandra (India).

Dina si comportava come un animale selvatico: si strappava i vestiti di dosso e mangiava il cibo da terra. Il bambino fu in seguito svezzato e si abituò a mangiare carne cotta anziché cruda, ma non riuscì mai a imparare a parlare. Secondo quanto riporta la storia, Dina divenne dipendente dal fumo e morì, non si sa per quale causa, nel 1895.

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