è ormai nota a tutti la notizia della fuga e poi dell’arresto di Fabrizio Corona. Fermato in Portogallo, incastrato dal Gps dell’antifurto della sua auto, Corona si è costituito alla polizia italiana, portoghese e pure all’Interpol, sulle sue tracce da subito.

“Non sono fuggito, me ne sono andato dall’Italia perche’ turbato da una sentenza ingiusta e perche’ temo per la mia vita nelle carceri italiane, per questo ho preferito costituirmi a Lisbona.” Trattenuto in queste ore dalla Polizia giudiziaria di Lisbona, Corona è in attesa di udienza, prevista domattina alle 10.

Al momento della consegna, Corona non aveva nè soldi nè documenti con se, indossava un paio di jeans, una felpa grigia con cappuccio, una sciarpa in lana e un paio di occhiali. Aveva con sè la borsa della palestra e la tuta con la quale era fuggito.

Ora sono in corso delle valutazioni per le persone che tra l’Italia e l’Estero hanno favorito la latitanza di Corona.
Preso atto della condanna, Corona è andato a Milano con un amico e poi ha iniziato la fuga verso la Francia, evitando le autostrade. Da lì è arrivato in Spagna dove si è separato dall’amico e poi a Lisbona. Il compagno è rientrato a Milano in treno ed è stato immediatamente fermato e interrogato. Gli agenti quindi sapevano che Corona si trovava in Portogallo e lunedì hanno chiesto all’ufficiale di collegamento italiano in Spagna di andare a Lisbona, dove è arrivata anche la squadra mobile di Milano.

In lacrime, Fabrizio teme per la sua vita.

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