Marcello Di Finizio non è nuovo a tutto questo e sinceramente, meno male che ci sono persone come lui, che in modo originale decidono di farsi sentire per provare a cambiare ciò che non va.
L’obiettività non è il mio forte, lo ammetto, ma la storia e l’impresa di Marcello va raccontata, per aprire gli occhi a chi si lamenta sempre senza però muovere un dito nella direzione desiderata.

L’imprenditore triestino è salito questa notte per la quarta volta sulla Basilica di San Pietro. Un’abitudine la sua che gli fa onore.
Questa volta Di Finizio protesta contro la direttiva comunitaria Bolkestein, una norma che, parole sue, l’avrebbe ridotto al lastrico.
La direttiva Bolkenstein,considera gli stabilimenti balneari come fornitori di servizi su suolo pubblico e in quanto tali aperti alla libera concorrenza. Con l’applicazione della normativa, quindi, le concessioni verrebbero messe all’asta in modo libero consentendo anche alle multinazionali interessate di concorrere.

Di Finizio si è fermato sul timpano della facciata senza raggiungere la cupola di Michelangelo.
L’uomo ha deciso di rimanere seduto sul cornicione che sovrasta il loggione dal quale, il giorno di Natale, Papa Francesco darà la sua benedizione “Urbi et Orbi”

L’uomo chiede un incontro con il premier Renzi e ha promesso di non scendere fino a quando il premier non si sarà degnato di ascoltarlo, come portavoce di un’Italia in crisi, distrutta da chi la governa.

Legato al cornicione con una fune e al freddo: così Marcello Di Finizio è pronto a passare le giornate natalizie, per lui e per tutti noi, massacrati ingiustamente da politici corrotti e incuranti dei danni che creano giorno dopo giorno, riforma dopo riforma.

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