Dopo mesi di ricerche, Igor il Russo, il killer di Budrio, è stato arrestato in Spagna, nei pressi di Saragozza, al termine di un conflitto a fuoco con la polizia. Nel corso della sparatoria sarebbero morti due militari (due agenti della Guardia Civil di 30 e 38 anni) e un civile, un proprietario di ranch che stava accompagnando i due agenti alla ricerca di un uomo che dieci giorni fa aveva assaltato una fattoria ferendo due persone, come riporta l’Ansa.it.

Igor il Russo, dunque, avrebbe scelto la Spagna per rifugiarsi, per stare lontano dall’Italia, visto che i carabinieri lo stavano cercando dappertutto schierando reparti speciali, cani addestrati e facendo diversi blitz nelle zone in cui si ipotizzava potesse nascondersi. Stando ad un’ultima segnalazione, si era ipotizzato che il killer si fosse trasferito in Sudamerica. E, invece, come dimostrano i fatti di oggi, si era nascosto in Spagna.

Norbert Feher, questo il suo nome, è accusato di due omicidi in Emilia Romagna: prima di tutto il titolare di un bar-tabaccheria, Davide Fabbri,  che è stato assassinato con una pistola nel retrobottega. Era il primo aprile 2017, da quel momento è cominciata la fuga del killer di Budrio che dopo qualche giorno, l’8 aprile, ha ucciso di nuovo: stavolta la vittima è stata una guardia ecologica volontaria, Valerio Verri, mentre l’agente provinciale che si trovava con lui è rimasto gravemente ferito dai colpi di pistola. Braccato per le strade di campagna, l’omicida ha fatto perdere le proprie tracce a Molinella, abbandonando un Fiorino rubato per scappare.

La caccia all’uomo, organizzata dai Carabinieri, è stata imponente con mezzi di ultima generazione, segnalazioni continue e irruzioni nei casolari. Ma tutto è stato vano. Il dispositivo sul campo, poi, è stato allentato e le indagini sono proseguite anche in base alle segnalazioni, tra cui l’ultima che parlava di una sua presunta fuga all’estero, in Sudamerica.

Il comitato degli amici del titolare della tabaccheria – ucciso a Budrio – aveva messo in palio una ricompensa di 50mila euro a favore di chi avrebbe fornito informazioni utili a trovare il latitante vivo; la metà per chi avrebbe fornito notizie sul suo cadavere. Oggi la cattura.

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