La violenza domestica è toccata anche a me. I momenti di passione e chimica infinita, uniti a quelli in cui mi faceva sentire una principessa, mi trattenevano incatenata a lui. E mi facevano credere che il suo fosse amore, al massimo gelosia. E che fossi io a sbagliare e a meritare le sue reazioni. Solo dopo ho capito che si trattava di controllo, ossessione, egoismo, totale manipolazione.

A raccontare questa storia è Laura Tangherlini, conduttrice del canale televisivo d’informazione RaiNews24, nel giorno contro la violenza sulle donne.

Laura ne parla in un lungo post pubblicato sul suo profilo Facebook ufficiale il 25 novembre 2017, parole scritte nero su bianco per poter finalmente urlare pubblicamente di quell’uomo che l’aveva piegata in catene.

Accettavo le botte, gli insulti continui, i ricatti, le vendette, le minacce. Anche se spesso mi sembravano assurdi ed esagerati, anche se mi sentivo sempre accusata di azioni, pensieri e atteggiamenti in realtà mai esistiti. Ero stretta tra la paura che mi ammazzasse e quella che mi lasciasse.

Spiega la donna facendo un elenco di alcune delle violenze subite dal suo ex compagno che le ha rubato la vita per ben 3 anni.

Ricordo il terrore di tornare a casa e trovarla derubata o sottosopra. Ricordo che non potevo telefonare neppure ai miei genitori e che il mio telefono non poteva essere occupato. Ricordo le minacce mentre ero in onda e le accuse di flirtare con i telespettatori se non mostravo il suo anello a ogni singola inquadratura. Ricordo che era tutto assurdo, surreale, che non capivo, che lui non mi capiva. Ma restavo lì. Per uno, due anni, mentre lui usciva ed entrava da casa, scomparendo periodicamente per vendicarsi e farmi ingelosire.

Parole forti e piene di malinconia per quell’individuo ma anche per la se stessa del passato, per non essere stata abbastanza forte da reagire prima ed eliminare quella figura maligna dalle sue giornate. Le frasi di Laura Tangherlini sono agghiaccianti ricostruzioni di vicende già sentite in precedenza attraverso i racconti di altre figure femminili che, come lei, hanno subito questo tipo di molestie di genere.

Ricordo la paura mia, dei miei amici, dei miei familiari. Ricordo che pure loro mi dissero di scegliere, loro o lui. Scelsi lui. E rimasi ancora più sola e in pericolo.

Una scelta – quest’ultima – che l’avrebbe portata direttamente a Los Angeles, negli Stati Uniti, verso l’ultimo episodio di violenza, raccontato anch’esso su Facebook:

Ricordo l’ultima volta che lo vidi, mi inseguiva in auto per le vie di Los Angeles dandomi della puttana perché per l’ennesima e ultima volta stavo scappando dalle sue botte. […] Ma quella volta la mia fuga fu per sempre. E, cavolo, quanto ho fatto bene.

Ha ammesso la conduttrice di RaiNews24 che oggi parla di quelle violenze e di quei terribili momenti come se fossero ricordi lontani ma, purtroppo, impossibili da cancellare totalmente. Una rinascita, la sua, grazie anche al marito Marco Rò, musicista romano che le ha fatto riscoprire il vero significato dell’amore e dell’essere amata. Ma una cosa positiva in tutta questa triste situazione c’è stata ed è stata proprio Laura a spiegarla sul social network:

Quei tre anni di infernali montagne russe mi hanno fatto capire una cosa. Non può essere il sesso il punto dell’essere amate. Il punto è essere rispettate e tutelate, nel letto e fuori. Il punto è poterti fidare davvero di chi hai accanto e poter essere se stessi, senza dover temere conseguenze per tutto. Chiaramente in un ambito di rispetto reciproco. E proprio grazie a quei tre anni sono poi stata in grado di riconoscere una persona che avesse questa luce fondamentale.

In queste ultime settimane sono molteplici coloro che hanno voluto mettere la parola “fine” al silenzio e rendere così noto il loro triste calvario “amoroso”: una di queste è la siciliana Lidia Vivoli che ha condiviso anch’essa su Facebook alcune fotografie che la ritraevano martoriata da colui che le aveva promesso amore eterno e che, invece, le ha donato solo sofferenza.

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Ma non solo, anche la mamma della giovanissima Emily Drouet di appena 18 anni – vittima di una relazione ossessiva e fatale e che, a differenza di Laura e Lidia, non ha avuto però un lieto epilogo – ha voluta condividere gli ultimi messaggi disperati della figlia.

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