E così, con buona pace del diretto interessato, Giancarlo Magalli compie 70 anni.

Un importante traguardo che Adriana Volpe, non molto tempo fa, aveva così anticipato, scatenando la reazione stizzita e prima ancora che fuori luogo, triste, dello storico conduttore.

Più triste del suo appellare la Volpe “strega” poi “rompipalle”, più triste ancora dell’infantile ripicca implicita in quel “e tu ne fai 44, e allora?” (come se dichiarare l’età di una donna dopo i 20 sia un affronto, peggio, un’offesa o qualcosa da nascondere) e della polemica che ne è derivata, è il fatto che questa reazione sia scaturita da una semplice e per nulla umiliante verità. Giancarlo Magalli ha 70 anni. Meno pochi mesi, al tempo. Punto.

Dirlo non è da “streghe”, né da “rompipalle”. Dirlo non è una provocazione, non è un’offesa, non è una violazione della privacy di una persona, tanto più se di personaggio pubblico si tratta: è un dato di fatto, di più, un dato anagrafico, alla stregua del pronunciarne il nome e il cognome.
E questa cosa che “l’età (di una signora, ma evidentemente non solo) non si può dire”, oltre a essere una stucchevole posa da galateo di altri tempi camuffata da paradigma dell’educazione, sottintende che l’età che avanza sia qualcosa da nascondere, per vergogna, disgusto, rifiuto. Non certo per pudore d’altri tempi, visto che Magalli non sembra farne una priorità, sui social, nel togliersi più di un sassolino dalla scarpa e nel rispondere a critiche non gradite.

Neppure quando tocca a Marcello Cirillo, altro suo storico collaboratore ne I Fatti Vostri, segato come la Volpe nella nuova stagione, con querelle tra i due annessa:

Chiaro, dietro allo scatto d’ira di Magalli c’è probabilmente ben altro, ma questo è quello che passa e un professionista come lui non può tenerne presente.

Magalli ha 70 anni e, senza essere fan né di Adriana Volpe, né di Marcello Cirillo, né detrattrici di un professionista che ha fatto la storia di Mamma Rai, qual è il presentatore, confermato – lui sì – alla guida anche della prossima edizione de I Fatti Vostri, il fatto che abbia un età da pensione è un dato di fatto, non un’offesa.

Lui non ci pensa proprio ad andarci (e ci sta!) e, per fugare ogni dubbio, solo pochi mesi fa rispondeva ad Adriana Volpe così:

Va detto che poi, pochi giorni fa, parlando della prossima edizione del suo programma, ha precisato, con ironia più rilassata, quasi a scrollarsi i mesi di polemiche:

70 anni, un bella cifra tonda. Ma vorrei smentire la notizia che voglio lavorare fino a 100.

Quindi riferendosi a I Fatti Vostri:

Ci sarà qualcosa di nuovo e qualcosa di ‘vecchio’. Diciamo che il più vecchio sono io.

Dicevamo, ci sta che uno scelga di non andare in pensione. La domanda è, però, quando è successo che Giancarlo Magalli, il signore che sta in tv da sempre, dalla battuta sì a tratti pungente, ma sempre rassicurante e un po’ pacione è diventato l’irascibile Magalli, quello che bacchetta senza tanti giri di parole e poco savoir faire gli utenti che lo attaccano e lo criticano e pure i colleghi.

Viene il dubbio che, ironia del video con Rovazzi a parte sulla questione, l’avvento dei social non abbia fatto bene alla sua carriera.

Solo nel 2016, ne aveva collezionate almeno altre due. A partire dalla querelle (diventata poi querela) con Ether Parisi e il marito, colpevole di non essersi, almeno apparentemente, ricordata di lui e di un “Magalli, chi?” nel corso di un’intervista, pagato con un “l’alzheimer è una brutta bestia” e l’infelice uscita sul fatto che attribuiva alla showgirl una fuga a Hong Kong al seguito del marito “latitante”.

Fino ad arrivare a Gianni Morandi, per dirla con Maccio Capatonda nel video di Rovazzi feat Morandi “Mi fa volare”, “l’unica persona al mondo che non è odiabile”, quando con ironia un po’ piccata di lui disse, in un’intervista:

Farsi usare dal web può essere divertente… al contrario, non riesco ad usare il web per pubblicare foto dove sbuccio i piselli.

Il riferimento è a una delle “foto di Anna” di Gianni Morandi ritratto nelle sue incombenze domestiche.
Ti riferisci a Gianni Morandi? Chiede quindi l’intervistatore.

Lui, come altri, hanno una forte preoccupazione di apparire sul web. Morandi ha 2 milioni di follower ma, se esce con un disco nuovo, quei seguaci non valgono 100 dischi in più. Non funziona. E allora qual è lo scopo di fare la fatica di andare ogni giorno a fare una foto con i piedi nel ruscello? Per dare un’immagine di te? Dopo cinquant’anni di carriera la gente già dovrebbe avercela un’immagine ben chiara di quel che sei. La considero una fatica inutile. Io sono lì per divertirmi e divertire senza nessuno scopo commerciale.

Già, dopo cinquant’anni di carriera la gente già dovrebbe avercela un’immagine ben chiara anche di Magalli. Ma, al di là del gruppo dei fan devoti, per molti altri non sembra essere più così limpida.
Non per tutti, almeno, sia tra coloro che ne condividono la generazione, per cui Magalli era il volto buono della tv, immune a quella logica di polemiche sterili cui siamo ormai assuefatti, sia per chi, come chi scrive, si ricorda di serate sul divano tra mamma e papà a guardare Pronto, chi gioca? in trepidante attesa, come milioni di italiani, che a squillare fosse il nostro pesante telefono SIP grigio a disco fisso. Probabilmente molti di noi Magalli preferirebbero vederlo sbucciare piselli con più autoironia e meno livore ché, a tratti, più che schietto e diretto, oggi rischia di sembrare come quegli animali braccati che, per paura di essere spodestati, attaccano più del necessario.

Certamente, dicevamo, a sostegno di Giancarlo Magalli c’è un nutrito clan di fedelissimi che rischia però di assottigliarsi fisiologicamente senza sufficiente ricambio generazionale, in contrasto con la volontà di “dare una ventata di aria fresca” a un programma, I Fatti Vostri, che vive proprio di quell’aria rassicurante e simpatica, senza eccessi, che il Magalli nazionale televisivo le ha dato e quello social ma non solo le sta togliendo.

Sì, insomma, forse sarebbe bello ritrovare la simpatia misurata e l’occhio vispo del Magalli che giocava con l’Italia ancora carica di promesse degli anni Ottanta, con l’ironia pronta ma sempre “da signore”, in Domani sposi o in Fantastico.
Manca un po’ quella verve che abbiamo ritrovato nel sapiente doppiatore di Re Luigi nel live action de Il libro della giungla (che ha la voce di Christopher Walken nella versione originale) e che, forse, ritroveremo anche in Savva, film d’animazione nelle sale dal 20 luglio che lo vede dar voce con Rossella Brescia a una fiaba sul coraggio e sull’amicizia.

Sì, insomma, sarebbe bello ritrovare il nonno Magalli, che non si fa problemi ad arrotondare ai 70 anche quando mancano ancora 4 mesi e non appesantito, non tanto dagli anni, ma da inutili livori. Ne guadagnerebbe in serenità anche un programma, I Fatti Vostri, che merita di essere svecchiato.
Dove “svecchiare”, in questo caso, non è un fatto anagrafico. Nonno Morandi docet. Lui che di anni ne ha 72 e non è certo vecchio, non per le nonne, non per chi ha dai 20 ai 70 anni, e neppure per bambini e adolescenti.
Anzi, lui a 72 anni… ci fa volare!

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