Il caso Weinstein ha aperto il vaso di Pandora, portando a galla verità inconfessabili e facendo scaturire una vera e propria catena di reazioni e nuove rivelazioni. Le confidenze delle attrici molestate dal produttore ex della Miramax, arrivate anche a distanza di molti anni rispetto all’epoca in cui gli episodi denunciati sarebbero avvenuti, sembrano aver incoraggiato e dato forza a moltissime altre donne, attrici, aspiranti tali, assistenti, o comunque persone legate in qualche modo all’ambito cinematografico, per confessare a loro volta di essere state vittime di abusi di natura sessuale.

E così, nell’occhio del ciclone, nelle ultime settimane, sono finiti nomi noti come Kevin Spacey, accusato dall’attore Anthony Rapp, una delle star di Star Trek, di aver tentato di abusarlo (l’interprete di House of Cards, scusandosi per l’accaduto pur ammettendo di non ricordarlo, ha deciso anche nell’occasione di fare coming out, dichiarando la propria omosessualità) o Dustin Hoffman, a cui la scrittrice Anna Graham Hunter imputa un palpeggiamento illecito e alcune allusioni sessuali risalenti al 1985. Giusto per citarne due, mentre in Italia la confessione choc di Miriana Trevisan e le testimonianze raccolte dalle Iene stanno infittendo il mistero sul regista napoletano che avrebbe avuto comportamenti al limite della violenza sessuale verso alcune aspiranti attrici.

Insomma lo scandalo si allarga a macchia d’olio, negli USA ma evidentemente non solo, e mentre casi come quelli di “papà Robinson” Bill Cosby sono diventati ormai di pubblico dominio da tempo, il timore è che altri, dopo lo scoppio della bomba Weinstein, possano aggiungersi alla lista dei segreti “presunti” di Hollywood e dintorni.

L’ultimo, in ordine di tempo, a essere accusato di stupro è stato Ed Westwick, star di Gossip Girl amatissimo dal pubblico femminile; a puntare il dito contro il Chuck Bass della serie è stata la collega Kristina Cohen, che con un lungo post su Facebook ha raccontato di un episodio accaduto circa tre anni fa, nel febbraio 2014, mentre lei, in compagnia dell’allora fidanzato, un produttore [identificato dall’Hollywood Reporter come Kaine Harling, secondo quanto riportato dal Daily Mail, ndr.], si era recata proprio a casa di Westwick per una cena.

L’ultimo mese è stato incredibilmente difficile – esordisce Kristina – Come tante donne, anch’io ho una storia di violenza sessuale, e l’uscita delle storie è stata per me emotivamente estenuante. Ho fatto avanti e indietro ancora e ancora, chiedendomi se dovessi o meno parlarne. Se potessi parlare. E, se così fosse stato, se qualcuno mi avrebbe ascoltata.

Sono stato aggredita sessualmente tre anni fa. Era un periodo buio nella mia vita. Mia madre stava morendo di cancro e non avevo il sostegno o il tempo per elaborare e affrontare le conseguenze dello stupro. Ho seppellito il mio dolore e il mio senso di colpa per fare spazio agli assalti che sono venuti dopo la morte di mia madre, solo tre mesi dopo.

Anche adesso, mi tormento nei miei sensi di colpa. Una preoccupazione infondata che, in qualche modo, mi ha spinta a darmi la colpa. Non so da dove vengano questi sentimenti. Forse dal condizionamento sociale che induce a pensare che tutto accada sempre per colpa della donna? Che l’incapacità di un uomo di tenere il suo corpo lontano dai nostri sia colpa nostra, e non sua?

Sono cresciuta considerevolmente nei tre anni dopo la mia aggressione, cosi ripensarci e’ doloroso. Scavare e rivivere quella notte per condividere accuratamente gli eventi, mi fa sentire continuamente violata. Il mio stomaco è in subbuglio, dannatamente spaventato dall’idea di condividere questa cosa pubblicamente, anche se accettarla è stato molto difficile anche per me.

Stavo uscendo con un produttore che era amico dell’attore Ed Westwick. È stato questo produttore che mi ha portato a casa di Ed, dove l’ho incontrato per la prima volta. Volevo andarmene quando a un certo punto Ed ha suggerito ‘Dovremmo tutti scopare”, ma il produttore non voleva offendere il suo amico andandosene. Ed ha insistito che restassimo a cena. Ho detto che ero stanca e volevo andarmene, cercando di uscire da quella che era già una situazione imbarazzante. Ed mi ha suggerito di fare un pisolino nella stanza degli ospiti. Il produttore ha detto che saremmo stati solo altri 20 minuti per far calmare la situazione, e poi ce ne saremmo potuti andare.

Così sono andata a letto, nella stanza degli ospiti, dove mi sono addormentata, mi sono svegliata bruscamente ed Ed era sopra di me, le sue dita dentro il mio corpo. Gli ho detto di fermarsi, ma era forte. Ho lottato più forte che potevo, ma mi ha afferrato la faccia, scuotendomi, mi ha detto che voleva scoparmi. Ero paralizzata, terrorizzata. Non riuscivo a parlare, non riuscivo più a muovermi. Mi ha trattenuta e mi ha stuprata.

È stato un incubo, e i giorni successivi non sono stati migliori.

Fonte: web

Il produttore mi ha dato la colpa, mi ha detto che avevo partecipato attivamente. Mi ha detto che non avrei potuto parlarne perché Ed mi avrebbe fatta seguire da alcune persone, che mi avrebbero distrutta e avrebbero rovinato la mia carriera da attrice. Mi ha detto che non potevo andare in giro a dire ‘mi ha stuprata’ e che non volevo essere ‘quella ragazza’.

E per molto tempo, gli ho creduto. Non volevo essere ‘quella ragazza’.

Ora capisco i modi in cui questi uomini al potere approfittano delle donne, e come questa tattica venga usata così frequentemente nella nostra industria, e sicuramente in molti altri settori.

Sono disgustata dal vedere uomini come Ed rispettati pubblicamente. Intervistato da piattaforme prestigiose come la Oxford Union Society all’Università di Oxford, dove è stato onorato come una delle ‘Persone che formano il nostro mondo’. Come va a finire? Uomini come Ed che usano la fama e il potere per stuprare e intimidire, ma poi continuano a raccogliere riconoscimenti”.

Kristina scrive poi che spera, con il suo post, di incoraggiare altre vittime di molestatori a farsi avanti, denunciando gli abusi subiti.

Spero che le mie confessioni possano aiutare gli altri a sapere che non sono soli, che non sono colpevoli, e non è colpa loro. Così come le altre donne e gli uomini che si sono fatti avanti mi hanno aiutato a realizzare la stessa cosa. Spero che le mie storie e le storie di altri aiutino a reimpostare e riallineare gli ambienti tossici e gli squilibri di potere che hanno creato questi mostri.

L’attore, però, ha già risposto alle accuse, con un tweet, postato anche sulla propria pagina Facebook, in cui nega di conoscere Kristina.

Non conosco questa donna – scrive Ed – non ho mai forzato me stesso e nessuna donna in alcuna maniera, e certamente non ho mai commesso uno stupro.

Capire dove sta la verità sarà senza dubbio complicato, ma quello che temiamo di più, purtroppo, è che dal vaso di Pandora possano uscire altre tempeste.

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