Jacinda Ardern, 37enne primo ministro della Nuova Zelanda, ha scelto i suoi profili social per annunciare la gravidanza. Ormai è diventato quasi una tradizione per i personaggi famosi utilizzare gli account social per raccontare la propria quotidianità e i lieti eventi come l’attesa di un bambino.

Jacinda lo ha fatto pubblicando la foto di due ami da pesca grandi e uno più piccolo e scrivendo:  “Pensavamo che il 2017 fosse già un anno fantastico! Quest’anno, ci uniremo ai molti genitori che indossano due cappelli, sarò primo ministro e madre, mentre Clarke sarà il pescatore numero 1 e un casalingo”.  

Un maternità inaspettata, ma di cui sono entusiasti, sia lei che il compagno Clarke Gayford, pronto ad assistere al meglio la moglie nel doppio ruolo di premier e mamma; la coppia, su Facebook, ha detto di avere già in mente un piano per tutto.

Ardern, primo ministro dall’ottobre 2017, dopo essere diventata la leader del partito laburista, ha annunciato che partorirà il prossimo giugno e che si prenderà sei settimane di maternità prima di ritornare ai suoi impegni ufficiali, delegando gli affari ordinari al suo vice-premier Winston Peters ma rimanendo “reperibile” per tutte le settimane previste dal congedo.

Durante la campagna elettorale della scorsa estate Jacinda Ardern era rimasta coinvolta in una polemica sessista: le era stato chiesto più volte se sarebbe stata in grado di fare sia la madre che il primo ministro nel caso di una gravidanza. La futura premier aveva risposto “È del tutto inaccettabile dire che nel 2017 le donne debbano rispondere a questa domanda. La tempistica di avere figli appartiene alle donne, non dovrebbe determinare se ottenere o meno un lavoro.”

Una risposta che aveva suscitato clamore e popolarità a livello internazionale, e che aveva ricevuto il sostegno di molte donne, tra cui quella della pakistana Benazir Bhutto, la prima donna premier al mondo a partorire durante il mandato nel 1990.

L’elezione di Jacinda Ardern ha provocato un’ondata di entusiasmo e ottimismo in Nuova Zelanda, e la donna è stata paragonata a leader carismatici e moderni Emmanuel Macron in Francia e Justin Trudeau in Canada.

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