Un team di ricercatori della Columbia University di New York, guidato da Antonio Iannone e Anna Lasorella, ha scoperto la cosiddetta “droga del tumore, ovvero un’alterazione genetica che causa la patologia attraverso l’attivazione del metabolismo cellulare. Contro di essa potranno essere rivolti molti farmaci, già esistenti, tutti utili a colpire il cancro. Gli scienziati, dunque, hanno capito che la fusione dei geni FGFR3 e TACC3 causerebbe tumori come il gliobastoma, ovvero il più aggressivo e letale dei tumori al cervello: subito dopo hanno scoperto che, usando farmaci già esistenti, è possibile interferire con l’attività dei mitocondri per bloccare la crescita dei tumori umani in laboratorio e negli animali, come scrive l’agenzia di stampa Ansa.it.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Nature” ed è stato promosso da uno staff di scienziati italiani che appartengono alla Columbia University di New York. Si tratta di Antonio Iavarone, Anna Lasorella e Angelica Castano della Columbia oltre a Stefano Pagnotta, Luciano Garofano e Luigi Cerulo che lavorano tra la Columbia e l’università del Sannio. Nello staff anche Michele Ceccarelli dell’Istituto Biogem di Ariano Irpino.

Tutto nasce nel 2012 quando il team di ricercatori identificò una proteina che nasceva dalla fusione dei geni di due proteine, la FGFR e la TACC, e che agiva come una sorta di “droga” capace di scatenare il tumore alimentandolo. Poi gli scienziati avevano osservato la nuova proteina di fusione in azione nel glioblastoma, il più aggressivo tumore al cervello, sospettando che fosse comune a molte altre forme di tumore. E così è stato.

“FGFR3-TACC3 è probabilmente la più frequente fusione genetica descritta finora nel cancro. Con questa ricerca siamo finalmente riusciti a capire come FGFR3-TACC3 induce e perpetua i tumori maligni e possiamo sfruttare i nuovi obiettivi terapeutici in una cura sempre più personalizzata del cancro. Abbiamo ricostruito il meccanismo che alimenta il ‘motore dei tumori’ e si sa che è legato al funzionamento delle centraline energetiche delle cellule, i mitocondri” ha dichiarato Iavarone.

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