Metti il Punto alla Fine di un Messaggio? Ecco 4 Motivi per Non Farlo!

Un minuscolo puntino è capace di cambiare l'intero tono della frase. Ecco perché secondo questo studio non dovremmo terminare i messaggi con il punto, seppur grammaticalmente corretto. Sarà davvero così?

La maggior parte delle nostre conversazioni avviene, ormai, via smartphone: Whatsapp, Messenger, Skype… Ogni giorno “parliamo” con tantissime persone, tutti sempre online e pronti a rispondere. Di conseguenza, anche il nostro linguaggio si adatta ai nuovi mezzi di comunicazione. Dagli squilli sul cellulare, quando ancora non c’erano offerte per le chiamate gratis, alle abbreviazioni come x, k e chi più ne ha più ne metta per scrivere il più possibile in un unico sms.

Oggi con le nuove app siamo in costante contatto con tutti, o almeno ci illudiamo. Relazioni e amicizie si formano e consolidano attraverso i messaggi: proprio per questo dobbiamo conoscere tutte le regole con cui scriverli. Chi non mette mai smile, ad esempio, ci appare poco socievole, chi ne mette troppi infantile, chi scrive quattro messaggi per una frase seccante, chi scrive poemi logorroico… E poi, di recente, chi mette il punto a fine della frase ci dà una sensazione negativa, secondo uno studio condotto dalla Binghamton University di New York, pubblicato sulla rivista Computers in Human Behavior. A questo sondaggio hanno partecipato 126 studenti che si sono trovati ad analizzare e giudicare varie conversazioni. Ecco quello che ne è risultato.

1. Hai messo il punto? Vuol dire che stai mentendo

Fonte: Web
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Se ad una domanda rispondete con un punto fermo, dall’altra parte penseranno sicuramente che state pensando l’opposto di ciò che dite. Ad esempio, se scrivete alla vostra ragazza che purtroppo dovrete restare fino a tardi in ufficio, rimandando il vostro appuntamento, e lei risponde “Va bene, tranquillo!” significa che comprende e vi perdona. Ma se la risposta è “Va bene, tranquillo.” vi aspetta una bella litigata, quindi sarebbe meglio piuttosto licenziarsi e correre subito da lei.

Un po’ come quando un uomo ci chiede “Cos’hai?” e il tono del nostro “Niente” indica che non c’è niente… che vada bene! È come se quel minuscolo puntino evidenziasse l’intera frase o parola, dandole un significato del tutto diverso. Meglio mettere un bel punto esclamativo, accompagnato da un bel :)

2. Se metti il punto, sei arrabbiato

Fonte: Web
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Spesso, un punto ci comunica distacco e freddezza, come se il mittente fosse arrabbiato con noi o ci volesse far capire che abbiamo fatto qualcosa di sbagliato. Forse lo assilliamo troppo con le nostre domande? Forse abbiamo dimenticato qualcosa? O abbiamo messo un “mi piace” che non dovevamo? Quanti dubbi e interrogativi dietro a quella che dovrebbe essere una normale consuetudine della grammatica italiana.

3. Se sei un sostenitore della grammatica, torna a scrivere lettere

Fonte: Tumblr
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Lo stesso effetto, però, non lo abbiamo se riceviamo un biglietto lasciato sul comodino o un post it attaccato sul frigo. Lì, anzi, il punto dà enfasi a ciò che si è scritto! Cosa cambia dalla carta allo schermo di un telefono? Semplicemente, le abitudini. Generalmente, infatti, le nostre conversazioni su Whatsapp sono botta e risposta, veloci e capita di non soffermarsi su quanto siano corrette. Davanti ad una penna, invece, si cerca di non fare errori, quasi come se la carta, che cerchiamo di sostituire in ogni modo, durasse più a lungo e fosse più preziosa.

4. Se poi ci scappa il punto pazienza: chi non ci capisce non ci merita

Fonte: Web
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Del resto, le vere relazioni si vivono e se qualcuno fraintende significa che non ci conosce abbastanza. Siamo troppo abituati a vivere amicizie e relazioni telematiche, tanto che a volte rischiamo di perderci chi abbiamo davanti. Quindi mettete tutti i punti che volete, da quelli di sospensione a quelli sulle i, interrogativi o esclamativi, anche il punto e virgola che è ormai tanto bistrattato, e, se qualcuno si lamenta, spiegate che siete fatte così: se coglierà il punto della situazione, forse è quello giusto!

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