Essere un uomo e partorire una bambina. La scelta coraggiosa di Henrý

L'incredibile scelta di Henrý, un ragazzo transgender islandese, che scoperto di essere incinta, ha deciso di non interrompere la gravidanza, ma allo stesso tempo di non rinunciare alla propria identità, diventando così il papà di una bellissima bambina.

Il dibattito è ancora molto acceso, ma ormai dovrebbe essere diffusa la consapevolezza che a volte può capitare che il sesso di una persona non coincida con la propria identità sessuale, il che può spingere a prendere la decisione di un cambiamento radicale, che la renderà transgender. Tra questi rientra il caso di Henrý Steinn, un diciannovenne islandese, che nonostante fosse nato con un corpo femminile, dentro di sé si è sempre sentito un maschio (ragione per la quale ci riferiremo a lui al maschile, il che rappresenta anche il comportamento migliore da adottare nei confronti delle persone transgender). Presa la decisione di iniziare il processo di transizione, Henrý si è trovato però a fare i conti con una novità del tutto inaspettata: ha scoperto di essere incinta.

Il desiderio di avere in un futuro un bambino non era mai stato escluso dal ragazzo, e la cosa non dovrebbe stupire, in quanto non è una cosa che dipende dal proprio genere sessuale. Tuttavia, sapere di portare in grembo una nuova vita, quando si è presa la decisione di rinunciare per sempre alle proprie caratteristiche femminili, non deve essere stata una sorpresa facile da digerire. Henrý ha però scelto di non interrompere la gravidanza, permettendo così alla propria figlia di venire alla luce. Ha così interrotto l’assunzione di ormoni, ma al contempo non ha rinunciato alla propria identità, ben consapevole che non sarebbe mai stato una mamma, bensì un papà.

Fonte: gayiceland
Fonte: gayiceland

La comunicazione della notizia alla famiglia ha generato ovviamente un po’ di confusione, ma Henrý ha ottenuto comunque l’appoggio dei propri cari, diventando così il primo uomo transgender in Islanda a dare alla luce una bambina durante il processo di transizione. Anche in ospedale il ragazzo ha trovato del personale cortese che ha capito immediatamente la natura insolita della situazione e che ha, nonostante questo, supportato Henrý.

“La mia ostetrica è stata molto comprensiva e solidale. Penso abbia usato il pronome sbagliato solo una volta, in più c’era un po’ di imbarazzo in quanto l’intero gergo medico è rivolto al femminile, ma lei è stata comunque una grande.”

Che dire invece del padre biologico della bambina? Si chiama Doddi e attualmente sta affrontando la vita da neo-papà al fianco di Henrý. Tale condizione potrebbe stupire e confondere, ma in realtà l’identità di genere (il sesso che si avverte come proprio) non influisce sulla sessualità (ovvero il sesso a cui si rivolgono le proprie preferenze). Per questo una donna che decide di trasformarsi in un uomo non è per forza essere lesbica.

Fonte: gayiceland
Fonte: gayiceland

Per quanto riguarda la bambina invece, è nata, è sana, bella e sta rendendo super felici i due papà e i nonni.

“È molto buona, all’inizio ha avuto qualche problema di stomaco, ma ora sta bene e pensa solo a dormire e a bere. – Spiega Henrý – Attualmente la sto allattando, e lo farò finché non ne avrà bisogno, ma sto aspettando di riprendere le consultazioni per la transizione il più presto possibile.”

A dispetto dei giudizi, delle critiche e delle difficoltà pare proprio che questa nuova famiglia abbia quindi trovato il proprio angolo di felicità e in fin dei conti è l’unica cosa importante, e tutto questo grazie alla scelta di Henrý che, a prescindere da tutto, è stata sicuramente molto coraggiosa. Noi non possiamo che congratularci con i due papà, i quali hanno già dichiarato che quando la loro piccolina sarà grande potrà vestire e comportarsi come preferirà, in quanto avrà comunque sempre il loro appoggio.

 

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