Qualche anno fa un sessantenne pensionato di Besozzo (Varese), durante le classiche liti da vicinato per futili motivi (un posto auto in questo caso), aveva apostrofato le sue vicine di casa, una donna e sua figlia originarie di Salerno, come “terrone” – termine che da molti è considerato un appellativo offensivo. Le donne lo avevavo a quel tempo querelato per le parole e l’epiteto poco carini che erano stati loro rivolti: “terrone di m****”, “siete una categoria di m****”,  “te sei andata alle scuole dei terroni”.

E finalmente arriva la sentenza: l’uomo è stato riconosciuto colpevole di discriminazione razziale, poichè avrebbe usato il termine “terrone” in maniera offensiva, intendendo dire che le vicine in quanto originarie del sud Italia, apparterrebbero ad una razza inferiore. Adesso dovrà pagare una multa di 400 euro e dovrà versare alle due donne ben 2mila euro per risarcimento danni con l’accusa di ingiuria e l’aggravante della discriminazione razziale.

Scusate la poca imparzialità, ma ben gli sta!

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