#22pushchallenge, sfida accettata da Beckham: per uno scopo nobile (e la gioia delle fan)

La causa è non solo buona, ma importante. Di sicuro però le fan sono state un po' distratti da tanti muscoli e tatuaggi! Quest'anno la sfida si chiama #22pushchallenge e, tra i VIP che hanno accettato di parteciparvi, l'ultimo in ordine di tempo è David Beckham. Inutile dirvi che i video pubblicati dal campione a scopo benefico hanno già fatto impazzire le ammiratrici di tutto il mondo!

Non è la prima volta che le gare di solidarietà si diffondono a macchia d’olio attraverso i social, e neppure che le star decidano di dare il proprio contributo accettando sfide di vario genere per beneficenza; così, dopo l’Ice Bucket Challenge, lanciata dall’ASL Association per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sclerosi laterale amiotrofica nell’estate del 2014, a cui molte celebrities hanno preso parte con piacere (si trattava di gettarsi letteralmente addosso un secchio d’acqua gelata, ma forse essendo estate non è sembrata un’impresa così spiacevole!), quest’anno è la volta del #22pushchallenge.

Il meccanismo è molto semplice: 22 flessioni in 22 giorni, a cui si partecipa se un amico vi nomina sui social. Insomma l’ennesima sfida virale che ha coinvolto anche personaggi molto noti, l’ultimo, in ordine di tempo e per la gioia delle fans, l’ex calciatore super tatuato David Beckham, nominato dall’amico regista Guy Ritchie (ex marito di Madonna).

L’ex stella del Manchester United e della nazionale inglese ha naturalmente accettato di buon grado la sfida, condividendo sul proprio profilo Instagram i video che lo vedono impegnato nei 22 piegamenti continui, muscoli guizzanti e tatuaggi in bella mostra, mandando in visibilio (e come poteva essere diversamente?) le nutrite schiere di fans ed ammiratrici.

Per ora David è al terzo giorno di sfida, ed è ovvio che tutte aspettino con impazienza altri video pubblicati dal campione.

Come tutte le sfide di questo genere, però, lo scopo dei video non è quello di far vedere i bicipiti o il proprio grado di allenamento, ma è puramente benefico: la campagna #22pushchallenge, infatti, è stata lanciata per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni su un tema estremamente delicato ma sinceramente poco conosciuto, i continui suicidi di ex militari e veterani di guerra che soffrono di PTSD (Post Traumatic Stress Disorder), ovvero i disturbi post traumatici causati dalle cose viste e vissute durante i conflitti a cui hanno preso parte. L’associazione Combat Stress sottolinea che quotidianamente sono appunto 22, mediamente, gli ex soldati e veterani che si tolgono la vita, tanto che si può parlare di un suicidio all’ora. Troppo forti gli orrori a cui questi ragazzi hanno assistito, ma spesso gran parte delle persone non sono affatto a conoscenza di quanto sia grande il numero di coloro che, per questo motivo, decide di uccidersi.

Mr Richie's challenge to myself day 2. @guyritchie

Un video pubblicato da David Beckham (@davidbeckham) in data:

Il bel David ha dunque deciso di dare il proprio sostegno alla causa, partecipando alla sfida del #22pushchallenge, hashtag lanciato dal sito 22kill.com, che si occupa appunto di far conoscere e diffondere la tematica a livello globale.

Ecco l’altro video… e una piacevole sorpresa finale…

Insomma anche le star hanno dato l’ennesima dimostrazione di partecipazione, accettando di condividere sui propri profili social, e conseguentemente di nominare amici e conoscenti, i video che li vedono impegnati nelle 22 flessioni quotidiane per 22 giorni. Per ora si sono messi alla prova, fra gli altri, Chris Evans, Scott Eastwood, e Guy Ritchie, che ha nominato appunto proprio Beckham.

E le fans, inutile dirlo, sono davvero molto contente che il bel David abbia mostrato questo spirito solidale. In fondo, cosa c’è di meglio di un bel ragazzo che sia anche generoso ed attento alle cause umanitarie?

Che dire, non ci resta che aspettare i restanti 19 giorni (e video, quindi) di sfida dello Spice Boy. E se qualche altro adone vuole prestarsi prendendo parte alla sfida, noi ne saremmo davvero ben contente!

Questi, per esempio, per un altro scopo benefico, l’hanno fatto

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