Secondo una ricerca pubblicata da NLTimes, il numero dei figli di Jos Beek è salito a 41: il ginecologo si occupava di trattamenti per la procreazione assistita nell’ospedale di Leiderdorp (vicino a l’Aia), tra gli anni Settanta e Novanta, e ha utilizzato segretamente il proprio sperma, anziché quello di donatori anonimi.

Inizialmente si pensava che i figli di Beek, morto nel 2019, fossero 21. Tutto è iniziato quando l’anno scorso, in seguito alle richieste della FIOM, un’organizzazione che si occupa di rintracciare i genitori biologici delle persone concepite tramite fecondazione artificiale, il complesso medico Alrijne Zorggroep ha chiesto a una commissione indipendente guidata dal professor Didi Braat di indagare sul ginecologo. É stato infatti rivelato che 21 individui nati dai trattamenti si sono presentati all’ospedale con test del DNA corrispondenti a Beek.

In precedenza era stato rivelato che il ginecologo aveva esercitato la sua professione solo fino al 1986: il nuovo studio, però, ha appurato che Beek ha esercitato trattamenti di fertilità dal 1973 al 1990. Come ha riferito Braat a Omroep West, infatti,  il nuovo studio ha scoperto che il bambino più anziano era nato nel 1975 e il più giovane nel 1990.

Tutte le donne trattate da Beek avevano chiesto di essere inseminate con lo sperma di un donatore anonimo, invece il ginecologo ha usato il suo stesso sperma senza dir loro nulla.

Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che il ginecologo era portatore di una rara condizione ereditaria, che in alcuni casi può portare a gravi conseguenze. Due dei bambini generati con lo sperma di Beek, infatti, sono morti a poca distanza dalla nascita. Braat ha specificato che, anche se il numero dei figli accertati è salito a 41, i ricercatori non escludono che possano esserci altri discendenti di Beek.

Peter Jue, del Consiglio di amministrazione dell’Alrijne Zorggroep, ha chiesto ai genitori trattati da Beek di farsi avanti: “É importante che i bambini lo sappiano… Come ospedale cerchiamo di fare tutto il possibile per assistere i bambini e i genitori con le domande, i dubbi e le incertezze che hanno“, ha dichiarato Jue alla stampa.

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