Muore a 108 anni Antoni Dobrowolski e con lui si porta via un pezzo fondamentale della storia del ‘900.  Il polacco era infatti il più vecchio superstite fuggito al campo di concentramento di Auschwitz, il regno degli orrori dove morirono un milione di ebrei e non solo, diventato simbolo dell’Olocausto. Antoni durante la Seconda Guerra mondiale fu rinchiuso anche in altri campi di sterminio, dai quali uscì vivo nel 1945.

Fu preside di una scuola elementare e di un liceo, organizzando anche dei corsi clandestini poichè certe discipline erano vietate dai nazisti nel suo paese. Dopo Auschwitz l’uomo fu trasferito in diversi campi di concentramento in Germania: entrò nei lager di Gross-Rosen e di Sachsenhausen. Riuscì a liberarsi solo nel 1945, quando finita la guerra, se ne tornò in Polonia, nella città natale di Debno, dove si è spento definitivamente, trascinando con se la parte di storia peggiore che il mondo abbia vissuto.

 

 

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