È nata così Gigliola, una donna quarantenne di Treviso, con solo un rene e negli anni la sua insufficienza renale è peggiorata così tanto che oggi è diventato necessario intervenire chirurgicamente. La situazione è drasticamente peggiorata nell’ultimo anno e a dicembre i medici hanno comunicato che solo mezzo rene è funzionante.

La vita della donna è legata all’operazione che gli eviterebbe la dialisi, ma siccome i suoi famigliari hanno patologie e non possono donarle il rene, la rete si allarga agli amici. Così, per non fare la domanda a bruciapelo, per rispettare la volontà anche di dire no, Gigliola ha affidato il suo grido d’aiuto ai social, in particolare su Facebook, in un lungo post parla delle scelte – come quella di diventare donatore di organi e tessuti – che nella vita possono cambiare l’esistenza a un’altra persona: “Ci sono scelte che nella nostra vita lasciano un segno. Le possiamo fare con convinzione, a volte sono dettate dal cuore e altre volte dalla ragione. La scelta di cui vi voglio parlare oggi potrebbe cambiare la mia vita. È la scelta consapevole di diventare donatori di organi e tessuti, restituendo un’opportunità di vita a chi è in attesa di ricevere un trapianto. Restituendomi la possibilità di ricominciare a condurre una vita normale. Donare non è solo un gesto di solidarietà, è soprattutto una scelta consapevole che si traduce in un processo complesso a tutela del donatore e del ricevente.”

Una richiesta d’aiuto lanciata nel mare dei social che in poche ore ha trovato il sostegno e la solidarietà di molti così il post è diventato virale: “Convivo da molti anni con una grave insufficienza renale, oggi la mia condizione fisica, solo mezzo rene continua a fatica a funzionare, mi costringe a iniziare una nuova strada per cercare un nuovo rene necessario al mio corpo per continuare a vivere.”

In conclusione del post Gigliola spiega le motivazioni che l’hanno spinta a parlare pubblicamente della sua malattia: “Tra tutti voi potrebbe esserci una persona che può restituirmi la speranza. La scelta libera e consapevole di uno di voi di diventare donatore infatti potrebbe restituirmi la possibilità di vivere ogni momento della mia vita appieno: poter tornare a lavorare normalmente, fare una passeggiata con il cane, cenare con i miei amici, poter viaggiare e continuare a vedere e conoscere il mondo, avere un figlio. Non è impossibile, la medicina ha fatto davvero passi da gigante e il nostro paese segue sia i pazienti in attesa di ricevere un trapianto che coloro che decidono di diventare donatori in ogni fase di questo difficile percorso. Decidere di parlarvi pubblicamente di questo argomento per me significa decidere di vivere.”

In chiusura la donna lascia le indicazioni su come contattarla per capire se esiste un donatore compatibile. Una battaglia coraggiosa che speriamo porti i suoi frutti.

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