Si è spento serenamente a Bologna uno dei più famosi direttori d’orchestra italiani. Claudio Abbado era nato a Milano il 26 giugno 1933: figlio di un insegnante di violino, si era diplomato in pianoforte e direzione d’orchestra al Conservatorio di Milano nel 1955. Da allora la sua ascesa è stata inarrestabile: già tre anni dopo debuttava negli Stati Uniti con la New York Philarmonic per passare poi a dirigere le più importanti orchestre mondiali, come i Wiener Philarmoniker, la London Symphony Orchestra, i Berliner Philarmoniker, l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano.

Una vita con la bacchetta in mano e tanti sogni nel cuore: come quello di aiutare con la musica chi si trova in difficoltà. Durante un soggiorno in Venezuela, il maestro vede centinaia di orchestre giovanili in cui i ragazzi possono ritrovare loro stessi salvandosi, magari, da una vita di violenza, droga o prostituzione. Da allora il suo impegno per avvicinare alla musica anche le classi meno abbienti è stato continuo: sua, ad esempio, l’idea di inaugurare i concerti per studenti e lavoratori. Il suo amore per la musica lo ha portato a schierarsi apertamente contro i tagli dei fondi per la cultura, definiti “una pura dimostrazione di ignoranza”. Proprio per le doti artistiche e l’impegno profuso per l’affermazione dell’arte a livello mondiale, dal 2013 Abbado era stato nominato senatore a vita della Repubblica Italiana.

Abbado ha incantato le platee di tutto il mondo con i suoi modi semplici e la sua volontà di non essere divo. Da oggi la musica mondiale piange la scomparsa del suo maestro sognatore.

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