Muore a 93 anni la celebre stilista britannica Mary Quant, pioniera di importanti innovazioni che cambiarono il mondo della moda femminile, conosciuta principalmente per aver inventato la minigonna, capo di abbigliamento rivoluzionario e grande protagonista della Swinging London.

La fashion designer nacque nel 1930 a Blackheath, un quartiere della periferia londinese. Aprì il primo Bazaar nel 1963, lungo la King’s Road, principale luogo di ritrovo della Swinging London, movimento che si riferisce alla metamorfosi sviluppatasi durante il corso degli Anni ’60 nei settori di moda, cinema, arte e musica britannica.

All’avanguardia e fortemente proiettata verso il futuro, Mary Quant conquista un ruolo fondamentale nella lotta per l’emancipazione femminile proprio grazie alla realizzazione della prima minigonna, un capo icona che ha permesso alle donne di tutto il mondo di liberarsi da lunghi e pesanti tessuti, confluendo nella cosiddetta Lega delle gonne corte, guidata dalla femminista e attivista politica Hubertine Auclert.

La Swinging London deve gran parte del proprio successo al tributo lasciatoci dalla stilista britannica, la cui minigonna fu ampiamente indossata e pubblicizzata anche dalla modella Twiggy, trasformandola in un vero e proprio trend di quegli anni. Le fattezze della modella venivano messe in risalto dalla gonna corta, mettendo in luce il fisico asciutto e slanciato, in netta controtendenza con l’imposizione dei modelli femminili dell’epoca.

La genialità di Mary Quant resta viva ancora oggi, al punto che, dal 2015, è stata istituita la giornata mondiale della minigonna. Il presidente tunisino della Lega della Laicità e l’attivista Najet Bayoudh hanno scelto di ricordare l’invenzione del capo nella giornata del 6 giugno proprio in difesa di una ragazza algerina che non poté sostenere gli esami scolastici poiché indossava una gonna ritenuta troppo corta.

La fashion designer britannica e la nascita della miniskirt rappresentano un elemento fondamentale a favore della libertà di espressione e della lotta contro l’oggettivizzazione del corpo femminile.

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