Dite alla famiglia di Luca Russo che non è morto solo.

Un messaggio per i parenti del ragazzo, per far saper loro che il giovane ingegnere venticinquenne di Bassano del Grappa non era solo su La Rambla quando ha perso la vita in seguito all’attentato terroristico di Barcellona.

A scriverlo in uno struggente post di Facebook è Paula O’Rourke, infermiera e famosa musicista originaria di Boston ma residente nella capitale della Catalogna, che è rimasta insieme al giovane ragazzo durante i suoi ultimi istanti di vita.

La donna, domiciliata al primo piano di un palazzo a Calle San Pau, a due passi dalla Rambla, è scesa in strada non appena ha sentito le urla strazianti dei passanti per prestare soccorso come infermiera.

Alla famiglia di Luca Russo. L’ho trovato su La Rambla, sono un’infermiera, sono stata insieme a lui mentre moriva, mi ha guardata e ha guardato il cielo. Era sereno e anche lui lo era. Non è morto da solo e forse questo potrà dare un momento di pace, solo un momento. Sono così dispiaciuta.

Ha spiegato nel suo post, sperando che queste brevi parole possano donare in qualche modo alcuni attimi di serenità alla famiglia della giovane vittima.

Ho visto un ragazzo a terra, si muoveva appena. Mi sono avvicinata e ho capito che non c’era nulla da fare.

Gli ho accarezzato il viso e gli ho sussurrato: “È tutto ok”.

Volevo pronunciare delle parole di serenità. Lui mi ha guardata, poi ha guardato in alto verso il cielo, con serenità, come se dormisse.

Ha aggiunto, raccontando la triste vicenda che l’ha vista coinvolta.

Parole commoventi che ci raccontano gli ultimi momenti di vita del giovane Luca Russo che si trovava a Barcellona insieme alla fidanzata Marta Scomazzon, rimasta ferita nell’attentato terroristico.

 

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