Scena di razzismo in infradito durante la calda estate italiana in una spiaggia della Liguria come riporta L’Espresso che ha pubblicato la storia di una ragazza, che per privacy chiameremo Simona, vittima di insulti solo per aver difeso un ambulante da un cane aizzato da una padrona.

Simona ha raccontato la vicenda nel suo profilo Facebook e il post è diventato virale in pochissimo tempo:

Ho visto un cagnolino scendere le scale di un bar che dà sulla spiaggia e rincorrere abbaiando un ragazzo dalla pelle scura che vende libri. Naturalmente il cane era stato incitato dal suo proprietario. Nel mentre i bagnanti applaudivano compiaciuti. Sono intervenuta e ho chiesto a una signora perché applaudiva e perché diceva che quel cane era il “Number One”.  La signora mi ha risposto così: “Vaffanculo, puttana buonista del cazzo. Prenditeli tu i negri a casa tua, così ti scopano meglio di tuo marito” (…) Io non ce la faccio ad accettare tutto questo. Non sono un’esperta di migrazioni, non sono una politica, non sono nulla di nulla. Sono solo una donna profondamente sconsolata e preoccupata da questo mondo in cui a volte mi sento come un pesce fuori d’acqua. Ma non ci sto. Io non lo accetto.

La ragazza è stata intervistata poi dal giornalista de L’Espresso a cui ha raccontato che nei giorni seguenti alla pubblicazione del post è stata vittima di molti messaggi e commenti di insulto, minacce tanto che è stata costretta a cancellare il post dal suo profilo per paura di mettere in pericolo la sua vita e quella della sua famiglia. Simona ha detto:

Quei messaggi che mi sono arrivati erano orribili. Minacce esplicite o velate, dicevano “non intrometterti che è meglio per te”, “la prossima volta tira dritto e non guardare”. Ma io non riesco a non guardare, non riesco a ignorare queste cose”

In tutta questa storia, quel giorno, l’ambulante si è fermato, l’ha guardata, abbracciata e ha detto:“Sono abituato, stai tranquilla”. Infine Simona ha cercato di raggiungere la proprietaria del cane per chiedere spiegazioni e si è sentita rispondere: “Il mio cane, come me, odia i negri”.

Una storia di razzismo tremenda, questa non è e non deve essere l’Italia.

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