Otto ragazzi su dieci, dagli 11 ai 17 anni di età, svolgono poca attività fisica. Una pigrizia che si traduce in concreti rischi per la salute degli adolescenti di tutto il mondo, con addirittura il rischio di morte per il 20-30% dei casi.

A lanciare l’allarme l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) tramite un documento nel quale spiega che l’inattività fisica è un elemento chiave per lo sviluppo di patologie di cardiovascolari, diabete e cancro. L’Oms sta lavorando proprio ad un nuovo piano di azione su scala globale, per ridurre del 10%, entro il 2025, la percentuale di ragazzi che non svolgono attività fisica.

Il problema non coinvolge solo i ragazzi: dal documento dell’Oms emerge infatti che circa il 23% degli adulti over 18 non ha una vita sufficientemente attiva fisicamente. Le donne sono il 20% mentre gli uomini il 27%.

Nei paesi più industrializzati la percentuale sale, con gli adulti “pigri” pari al 26% e le donne al 35%. La situazione è migliore nei paesi in via di sviluppo: uomini 12% e donne 24%. Politiche per evitare la sedentarietà dei suoi abitanti sono state sviluppate in numerose nazioni, ma solo in poche sono state poi effettivamente attivate: solo nel 56% dei casi.

Ci sono delle quote per indicare le ore di attività fisica necessarie per ogni categoria e fascia di età – sottolinea l’Organizzazione come riporta tg24.sky.it– ma è sempre meglio fare un po’ di moto che non farne per niente. Le persone inattive dovrebbero partire con piccoli sforzi, come parte della loro routine quotidiana, per poi incrementare gradualmente durata, frequenza e intensità

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