Pfizer, nota società farmaceutica americana, ha dovuto alzare bandiera bianca e dire addio allo sviluppo di nuovi farmaci per curare malattie come Alzheimer e Parkinson: risultati troppo scarsi a fronte di investimenti economici importanti.

Una vera doccia fredda per persone affette dalle due patologie sopraccitate, ma anche per i ricercatori: la Pfizer prevede infatti di licenziare circa 300 ricercatori a Cambridge e Andover, nel Massachussets, e a Groton, nel Connecticut. La società farmaceutica fa sapere che continuerà comunque la ricerca per farmaci in avanzata per il trattamento del dolore o per il trattamento di malattie neurologiche rare.

Inoltre i soldi che saranno risparmiati dall’abbandono dello sviluppo di questi nuovi farmaci verranno reinvestiti da Pfizer per investire la ricerca e lo sviluppo di farmaci in altre aree, dove la conoscenze scientifica è più forte.

Pfizer non è però l’unica realtà americana che sta lavorando alla ricerca e sviluppo di nuove soluzioni farmaceutiche per curare Parkinson e Alzheimer. In primis AstraZeneca e Eli Lilly and Company che hanno lavorato insieme ad una nuova pillola i cui risultati dovrebbero essere pubblicati entro la fine dell’anno. Mentre nel 2019 la Biogen dovrebbe annunciare i risultati di un nuovo farmaco sperimentale. Solo nel 2013, invece, Johnson&Johnson e Shionogi pubblicheranno i loro risultati.

Tutti i farmaci attualmente in commercio non riescono ad arrestare o invertire il processo neurodegenerativo dell’Alzheimer, ma solo ad offrire benefici leggeri e rallentare parzialmente il decorso della malattia.

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