Animale troppo deperito per essere riconosciuto: il test del DNA svela l'identità

A cura di Greta Gangi

L'animale salvato il mese scorso in Pennsylvania era così emaciato e deperito che nessuno riusciva a capire cosa fosse: un centro di riabilitazione ora svela l'identità con il test del DNA.

Fonte: Wildlife Works Mount

“L’animale misterioso” salvato il mese scorso nella Pennsylvania occidentale ora ha finalmente un nome, grazie al test del DNA, condiviso sulla pagina Facebook del centro di riabilitazione per animali che lo ha accolto.

All’inizio, nessuno riusciva a capire cosa fosse a causa dell’aspetto dell’animale, che era troppo deperito e malnutrito. Una volta curato al centro di riabilitazione Wildlife Works di Youngwood, è stato fatto il test del DNA, condiviso su Facebook: “I risultati sono arrivati! Il nostro campione di DNA ‘animale misterioso’ è arrivato, 100% coyote!”

Il centro di Youngwood ha iniziato a prendersi cura dell’animale, confermato essere un coyote, il 17 gennaio. Tutto è iniziato quando una donna aveva trovato, a Fairfield Township, impronte di zampe fuori casa, che l’avevano portata a scoprire un animale emaciato e infreddolito. Inizialmente, la donna aveva tenuto l’animale nel suo seminterrato fino a quando il Rescue Hideaway di TJ, un servizio di salvataggio locale adottivo, è stato in grado di trasportarlo a Wildlife Works, un centro di riabilitazione della fauna selvatica.

Nessuno a Wildlife Works, però, era stato in grado di identificare l’animale. Sulla loro pagina Facebook, il centro aveva condiviso a gennaio una foto chiarendo che l’animale aveva la rogna e che sarebbe stato curato di conseguenza. Inoltre, avevano dichiarato che avrebbero eseguito un test del DNA per stabilirne la specie. Morgan Barron di Wildlife Works all’epoca aveva dichiarato al WPXI che l’animale si mostrava “molto timido, molto spaventato e non aggressivo” e che questo comportamento l’aveva portata a pensare che la creatura fosse un cane.

Sempre su Facebook, il centro aveva continuato a dare aggiornamenti sullo stato di salute dell’animale, che pian piano stava tornando in forma, in attesa dei risultati del test, e ha ringraziato le persone per essersi interessate alla sua storia e per aver donato in suo favore. “Siamo grati per la consapevolezza che ha dato alla riabilitazione della fauna selvatica“, ha scritto il centro in un post.