Guerra in Ucraina, Anonymous viola le stampanti militari russe

L'ultimo obiettivo del gruppo di hacker internazionale contro Vladimir Putin è stampare, da remoto, documenti con il messaggio: "Questa non è la tua guerra. Questa è la guerra del tuo governo".

Anonymous non si ferma: il gruppo di hacker internazionale continua le azioni dimostrative anche in funzione della divulgazione delle informazioni sulla guerra Ucraina-Russia scoppiata il 24 febbraio, quando il Cremlino ha iniziato l’invasione ucraina. A essere prese di mira questa volta è il sistema di stampanti dei militari russi: il gruppo GhostSec, che opera come parte del collettivo, ha infatti violato centinaia di stampanti governative e militari russe. A riportarlo su Twitter è stato uno degli account ufficiali degli attivisti.

Domenica 13 marzo Anonymous aveva lanciato un appello ai russi chiedendo di rovesciare il regime di Vladimir Putin, mettendo così fine alla guerra in Ucraina. “Il modo più pacifico per mettere fine al conflitto è che il popolo russo si sollevi contro Putin”, ha affermato un uomo con il volto nascosto dalla maschera di Guy Fawkes, il simbolo del collettivo di hacker, in un video-messaggio in russo diffuso dall’account Twitter del gruppo.

Il collettivo aveva prima preso di mira molte aziende legate a Mosca, poi i siti istituzionali, compreso quello del Ministero della Difesa russo. Poi si è arrivati ai media più tradizionali la televisione e al sistema di stampanti dei militari russi. L’ultimo obiettivo degli hacker è stampare, da remoto, documenti con il messaggio: “Questa non è la tua guerra. Questa è la guerra del tuo governo. Mentiamo a fratelli e sorelle. I soldati di alcune unità militari pensano di eseguire attività di formazione” si legge. “Ma quando raggiungono il loro obiettivo, vengono accolti da ucraini che vogliono vendicarsi per la distruzione della loro terra portata avanti dai burattini di Putin”.

Tra le varie operazioni mediatiche di Anonymous, scrive l’Ansa, c’è anche l’invio di messaggi ai cittadini russi per sollecitarli a insorgere contro il premier Putin. Per diffondere informazioni sull’invasione in Ucraina, il collettivo ha lanciato il portale 1920.in che permette di mandare sms a numeri di telefono russi, al momento ne sono stati mandati 7 milioni, dice il collettivo. Il gruppo GhostSec, inoltre, nei giorni scorsi ha hackerato 400 webcam visualizzate da organi statali di Mosca e civili.

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