Parigi, Perde la Moglie negli Attentati e Scrive ai Terroristi: “Non Avrete il Mio Odio"

Antoine Leiris, nella strage di Parigi, ha perso ciò che di più caro aveva: la moglie Hélène, che amava da 12 anni. In un lungo post su Facebook Antoine si è rivolto direttamente agli attentatori: "Non avrete il mio odio".

Nella strage di Parigi c’è chi ha perso genitori, figli, amici, parenti, fidanzate. Antoine Leiris, giornalista francese, ha perso sua moglie, Hélène. Come molti parenti delle vittime, Antoine non ha potuto conoscere immediatamente le sorti della donna che amava da 12 anni: tre giorni in bilico fra speranza e angoscia, fino al verdetto senza appello di lunedì mattina. La sentenza è una chiamata dalla Morgue: “Venga a identificare il corpo”. Hélène era morta già venerdì sera.

L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo giorni e notti d’attesa. Ed era così bella, bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi ha fatto follemente innamorare di lei 12 anni fa.

Antoine – che ora, a 34 anni, si ritrova solo con un bimbo di un anno e mezzo da crescere – ha deciso di condividere la sua storia in un post su Facebook. Un post articolato, toccante e straziante. Carico di emozioni, di saggezza, di messaggi da cogliere. Uno su tutti: Antoine Leiris, nonostante la ferocia della morsa di questi giorni e dei prossimi anni, piegato da un dolore sordo che probabilmente non se ne andrà mai, non vuole cedere all’odio. Il post di Antoine su Facebook è una lettera aperta ai terroristi, che il giornalista ha deciso di intitolare proprio “Non avrete il mio odio”.

lettera di Antoine Leiris ai terroristi
Fonte: Facebook @Antoine Leiris

Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio ma no, non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio saperlo, siete delle anime morte. Se il Dio in nome del quale uccidete ciecamente ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo della mia donna sarà allora una ferita nel suo cuore. E io allora non vi farò il dono di odiarvi. Certo, lo meritereste, ma rispondere all’odio con la collera sarebbe cedere alla stessa ignoranza che vi ha resi ciò che siete. Voi volete che io abbia paura, che guardi i miei concittadini con sospetto, che sacrifichi la mia libertà per la sicurezza. Eh no, non ce la farete.

La posizione di Antoine si è diffusa in Francia sin dalle primissime ore dopo gli attentati: la paura dilagava, era ovunque, le notizie troppo frammentarie per capire immediatamente cosa stesse succedendo. Ma la popolazione si è stretta in un abbraccio ideale, dicendosi che no, non avrebbe ceduto al terrore, non avrebbe supportato il ‘gioco’ macabro dei terroristi, non avrebbe smesso di condurre la sua vita normale: i concerti, le cene con il fidanzato, i caffè e gli aperitivi tra amici. Da venerdì notte gli ospedali sono stati presi d’assalto da volontari che volevano donare il sangue; sabato molti ristoranti hanno deciso di rimanere operativi. E lunedì le scuole sono state riaperte, così come i musei e la Tour Eiffel. Nella consapevolezza che nulla sarà uguale a prima.

Certo che sono devastato dal dolore, questa piccola vittoria ve la concedo, ma sappiate che sarà di breve durata. Io so che lei ci accompagnerà ogni giorno e che la ritroveremo nel paradiso delle anime libere nel quale voi invece non avrete mai accesso. Siamo solo in due ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Tra l’altro, ora devo andare: devo andare da Melvil che si sta per svegliare dal suo riposino. Ha solo 17 mesi e come ogni giorno mangerà la sua merenda e poi andremo a giocare come sempre e per tutta la sua vita questo bambino vi farà l’affronto di essere felice e libero. Perché no, non avrete nemmeno il suo odio.

Questa lettera è forte, commovente, a tratti straziante. E ci ha portate a chiederci se noi, in una situazione analoga, sapremmo esprimere la medesima determinazione. Non lo sappiamo, ma la porteremo con noi per farne tesoro in ogni momento. 

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