Il nuovo film Disney si chiamerà “Art Story”. E Passando di stile in stile, da Van Gogh, a Dalì, a Hopper, a Degas e molti altri, la trama narrerà di come, nonno e nipotino, CASUALMENTE chiamato Walt, rimangono bloccati nel mondo dei dipinti, alla ricerca di un criminale che vuole giungere fino a noi per distruggere l’arte mondiale.I due protagonisti si ritroveranno a parlare con Van Gogh nella sua notte stellata, dovranno mimetizzarsi e animare la scena delle ballerine di Degas e persino entrare a far parte dei sonnambuli nel del bar di Hopper. Fluttueranno tra violini, mucche e donne nel mondo a soqquadro di Chagall, si perderanno nei labirinti concavi e convessi di Escher, sfrecceranno in auto nelle visioni pop di Lichtenstein, toccheranno con mano le ninfee di Monet.

La trama porterà i due protagonisti a capire che, mettendo da parte le differenze generazionali, e aprendo la mente alla scoperta della storia, condurrà ad una vera e propria sapienza interiore.Chiunque si ricorda il “tuffarsi” in un immagine come faceva Mary Poppins e i suoi pargoli quando saltava nei disegni in gessetto di Bert. Ma se ci aggiungiamo più colore e più movimento all’immagine, l’idea resta pur sempre innovativa.
Oltre ad essere una trama molto particolare, altra peculiarità di questo film è che è tutto basato sul “crowdfunding”. È un processo di finanziamento dal basso che mobilita primaditutto i fans, il pubblico, e chi decide spontaneamente di contribuire al progetto anche con pochi dollari. Chi ha introdotto questo nuovo processo finanziario è stato proprio Barack Obama,che grazie ai suoi iniziali sostenitori ha potuto coprire parte delle sue spese della campagna elettorale. Ma si sta diffondendo molto in quel dì Hollywood, dove registi e produttori attraverso le piattaforme online dedicate al crowdfunding (Kickstarter o indiegogo) riescono a raggiungere il budget necessario per produrre il film. Attualmente, questo grandioso capolavoro, in quattro settimane il film ha raggiunto il 104% della quota prefissata, arrivando a più di 350’000 dollari. In più, i registi Aaron Blaise e Chuck Williams(veterani della Disney) hanno poi decido che più grande sarà la donazione fatta, più possibilità avranno di scegliere quale opera d’arte inserire nel lungometraggio. Letteralmente, più contribuisci, più puoi prendere parte al film.
L’unica pecca, e permettetemi di essere un po’ patriottica, è che il film non prevede di presentare nessun capolavoro italiano. Che si siano dimenticati del nostro grandioso Leonardo da Vinci (seppur fuori epoca)? Del profondo Modigliani? E Boccioni? E Carrà? Comunque, resta un progetto niente male, che se portato a buon fine porterà l’ultima generazione a entrare più spesso nei musei, di quante volte dicano “videogiochi” o “Facebook” in una giornata.
Io vi lascio con l’introduzione dei registi, qualche foto del film che sta pian piano prendendo vita e un po’ di curiosità, mi auguro.





Articolo originale pubblicato il 30 agosto 2013
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