Nei rifugi, spesso i gatti neri finiscono per essere gli ultimi ad essere adottati rispetto agli altri felini di colori differenti. Cosa che accade sovente anche per quanto riguarda i cani. Una pura questione estetica o di superstizione, ma che è stata letteralmente stravolta dall’ultimo film dei super eroi targato Marvel.

Stiamo parlando di Black Panther, il film che narra le vicende dell’omonimo eroe che è anche re e protettore della fittizia nazione del Walanda, in Africa. Ovviamente come tutti i colleghi super eroe anche Pantera Nera è dotato di abilità sovrumane.

La notizia è in realtà da prender con le pinze poiché, nonostante il tam tam sui vari social network, non c’è ancora nulla di ufficiale e nessuna ricerca statistica a dimostrare questa crescita delle adozioni di gatti neri negli Stati Uniti. Si tratta più che altro di congetture che arrivano da Tumblr. L’utente gallusrostromegalus su Tumblr, riferendosi ai rifugi di Durango, in Colorado, ha scritto: “Beneficio inaspettato di Black Panther: i miei rifugi per animali domestici sono passati dall’avere qualcosa come 50-60 gatti neri a non averne più nessuno”.

Ma come si è capito che l’incremento delle adozioni di gatti neri è dovuto al film Black Panther? I nomi che i nuovi proprietari danno ai loro piccoli felini corvini, ad esempio, T’challa che è il più popolare (vero nome di Black Panther), ma ci sono anche alcuni che vengono chiamati Okoye e Shuri, altri personaggi del film di Marvel.

“Questi gatti vengono adottati per lo più da persone che vogliono comunque accogliere un gatto, poi entrano, vedono quelli neri ed esclamano ‘Come Black Panther!’ e se li portano a casa, quindi, per una volta, sono i gatti neri ad essere adottati per primi”, viene raccontato su Tumblr.

Un trend che si spera abbia un seguito e che abbia la forza di dare al gatto nero le stesse possibilità dei gatti di tutti gli altri colori.

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