Una vicenda tanto triste quanto assurda: un uomo, tale Roger Simpson, ha riferito alla polizia di aver guardato fuori dalla finestra e di aver visto una bambina correre fuori da casa sua. La banale scena alla quale stava assistendo era in realtà un omicidio in corso. 

Savannah Hardin infatti, alla tenera età di 9 anni, è morta per essere stata costretta a correre tre ore come punizione per aver mentito negando alla nonna di aver mangiato delle caramelle. 

Decisamente disidratata, la bambina ha avuto un attacco epilettico ed è morta pochi giorni dopo. Ora la nonna e la matrigna, coloro che hanno inflitto la punizione alla piccola, sono state in carcere mercoledì e su di loro pende una gravissima accusa di omicidio.

Alcuni testimoni hanno riferito che a Savannah è stato detto di correre per 3 ore senza mai fermarsi.

Jessica Mae Hardin, la matrigna di 27 anni, ha chiamato la polizia alle 6:45 pm, dicendo loro che Savannah stava avendo una crisi epilettica ed era insensibile.

Simpson ha dichiarato di aver visto la bambina che correva intorno alle 4 del pomeriggio, ma di non aver visto nessuno costringerla o minacciarla. L’autopsia ha rivelato che la bambina al momento della morte era molto disidratata e con un livello di sodio molto basso.

Robert Hardin, chiese il divorzio dalla madre di Savannah nel 2010.  Nella sua denuncia, l’uomo ha affermato la moglie era bi-polare e aveva tendenze alcoliche, accusandola di essere anche fuggita con il loro bambino. Jessica, ha sempre respinto le accuse. Cinque mesi dopo il divorzio, i due hanno chiesto al giudice di rigettare il loro caso.

Savannah Hardin frequentava la terza elementare presso la scuola elementare Carlisle. 

 

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