In pochi conoscono la storia dell’eccidio di Tavolicci, ma si tratta di fatto della più grande strage nazifascista avvenuta in Romagna, con 64 civili uccisi, tra cui 19 bambini al di sotto dei 10 anni.

Nelle scorse settimane la giornalista Nicoletta Verna ha condiviso un post per ricordare le vittime dell’eccidio di Tavolicci, e partendo da questo post abbiamo ricostruito la terribile storia di quella strage, una strage di cui effettivamente si parla molto poco.

L’eccidio di Tavolicci è avvenuto il 22 luglio del 1944, precisamente ottant’anni fa, presso il piccolo e isolato borgo di Tavolicci (in provincia di Forlì-Cesena), dove il IV Battaglione di volontari di polizia italo-tedesca ha ucciso 64 persone, di cui 19 erano bambini sotto i 10 anni, tra cui tutti quelli nella foto condivisa nel post di Verna (datata 12 maggio 1944, due mesi prima della strage).

Non ci sono stati superstiti, a parte i pochi fortunati che, quella mattina, si trovavano fuori dal paese.

Tra i motivi per cui l’eccidio di Tavolicci è rimasto quasi sconosciuto ai più c’è il fatto che la strage riguarda un luogo isolato e non facilmente raggiungibile, e la documentazione ufficiale disponibile è risultata, come riporta l’Istituto storico di Forlì-Cesena, “fin da subito scarsa o addirittura contraddittoria”.

La storia dell’eccidio di Tavolicci è stata tramandata entro la cerchia stretta della comunità del paese, e per reticenze e timori è rimasta anche estranea ai tribunali e alle istituzioni: proprio per questo motivo l’eccidio di Tavolicci è rimasto impunito. Il processo celebrato presso la Corte d’Assise Straordinaria di Forlì nel 1946 e quello di Viterbo del 1949, infatti, si sono conclusi senza nulla di fatto.

Dagli anni ’70, poi, si sono avuti i primi rilevanti contributi alla ricerca storica, quando l’Amministrazione Provinciale di Forlì ha promosso il recupero della “perduta o inesistente memoria collettiva dei fatti” tramite manifestazioni commemorative e grazie al lavoro di cittadini che hanno raccolto ben 27 testimonianze orali.

All’inizio degli anni Novanta, poi, Roberto Branchetti ha recuperato altre 8 testimonianze di sopravvissuti e testimoni e nel 1994 è stato pubblicato il primo libro dedicato alla strage di Tavolicci.

Nel 2008 è anche uscito il libro di Marco Renzi, in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza di Forlì, Tavolicci 22 luglio 1944. Protagonisti e retroscena di una strage nascosta, edito da Il Ponte Vecchio. Il libro “adempie al senso più profondo della storiografia: strappare al buio della dimenticanza le esistenze spezzate di sessantaquattro innocenti”, ha scritto Mimmo Franzinelli nella presentazione del volume.

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