C’è una fabbrica appartenente alla startup Loop nella città di Delft, in Olanda, che produce bare ecologiche fatte di funghi.

Ognuna di queste bare ha le dimensioni e la larghezza di un uomo adulto ed è leggermente diversa dalle altre per colore e consistenza. Una differenza che ha spiegato il 27enne ideatore di questo tipo di commercio, Bob Hendrikx. “Le condizioni meteorologiche esterne fanno molta differenza. Un grado in meno e hai un prodotto diverso”.

Loop è un’azienda di design che è nata ponendosi un unico scopo: risolvere i problemi quotidiani sfruttando le caratteristiche uniche degli organismi viventi. Il suo primo prodotto, il Living Cocoon, è una bara fatta di micelio, il groviglio di filamenti che si trova sotto i funghi.

Quando i funghi si riproducono, infatti, rilasciano nell’aria spore che, quando si depositano sul luogo adatto, producono filamenti bianchi cilindrici noti come ife. Man mano che crescono e si ramificano, si creano ragnatele di ife chiamate, appunto, micelio. Il micelio è il riciclatore della natura, che converte sia i composti organici che gli inquinanti prodotti dall’uomo.

Le fibre di micelio, se si trovano in un ambiente a loro favorevole, si legheranno insieme il materiale per formare una massa densa e spugnosa che, ad occhio nudo, sembra una viscida gomma bianca. Ma nonostante questo aspetto inizialmente poco attraente, molti progettisti, tra cui Hendrikx, hanno esplorato il potenziale dei compositi di micelio come materiale da costruzione ecologico.

I compositi di micelio hanno molti vantaggi. Coltivarli non richiede alcuna energia esterna, calore o persino luce. Una volta disidratato, il materiale diventa leggero, resistente e idrofobo. E imballare un mix di micelio e materia organica in uno stampo e poi lasciarlo crescere rende possibile formare strutture come imballaggi, mobili, vestiti e persino cofanetti. Insomma, si tratta di un materiale piuttosto pratico e semplice da manipolare.

I metodi tradizionali di sepoltura in casse di legno e metallo, o anche la cremazione, lasciano un segno indelebile sul pianeta, inquinando il suolo o l’aria. Una bara di micelio, ha pensato Hendrikx, avrebbe permesso ai morti di arricchire il suolo, trasformando i cimiteri inquinati in foreste rigogliose.

Oltre alle bare di micelio, Hendrikx sta lavorando alla coltivazione di baccelli che, secondo lui, un giorno potrebbero essere ingranditi per essere abitati come vere e proprie case. In teoria, questi edifici potrebbero essere “sfaldati” una volta che non saranno più utili, restituendo i loro nutrienti e scomparendo senza lasciare traccia sulla terra.

Invece di vedere gli edifici come semplici assemblaggi di componenti, Hendrikx ha iniziato a immaginare un mondo in cui è possibile coltivare interi edifici o persino insediamenti. Si potrebbero anche far crescere stanze extra attivando la capacità del micelio di rianimarsi. “Come con una casa normale, devi prendertene cura. Se non ci prendiamo cura del nostro ambiente, allora la casa non si prenderà cura di noi”, ha detto Hendrikx.

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