Al momento parecchie nazioni sparse per il pianeta stanno lavorando letteralmente notte e giorno per fare passi avanti nella ricerca di un vaccino efficace contro il COVID-19.

Tra le nazioni che, al momento, sarebbero in una fase più avanzata delle sperimentazioni c’è il Regno Unito. Bill Gates ha assicurato che se dovessero arrivare altri risultati positivi dai laboratori di Oxford, si assumerebbe in prima persona gli oneri dei costi di produzione.

Proprio nella settimana prossima alla conclusione, l’Università di Oxford ha iniziato il test sugli esseri umani. Se la tabella di marcia venisse rispettata e se i risultati della sperimentazione fossero positivi, è lecito attendersi un vaccino tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre.

Tuttavia, è stato specificato nei giorni scorsi che le primissime dosi di vaccino verrebbero usate per il personale sanitario e per i medici. Produrlo su vastissima scala, ovviamente, richiede ulteriore tempo.

C’è una persona, che in parte anche suo malgrado, è tra i protagonisti della pandemia che stiamo vivendo. Bill Gates, in un “Ted Talk” del 2015, disse testualmente che la più grande minaccia per la società moderna non era una bomba atomica ma un virus infettivo.

La sua profezia, com’è sotto gli occhi di tutti, si è avverata. Bill Gates ha da tempo abbandonato Microsoft per dedicarsi ad attività di filantropia. Il suo altruismo potrebbe essere determinante anche nella sfida che stiamo affrontando.

Il cofondatore di Microsoft ha dichiarato quest’oggi che è pronto ad assumersi i costi della produzione di un vaccino e di aver già preso contatti con alcune case farmaceutiche per non perdere tempo quando arriverà il momento tanto atteso.

Gates ha espresso il massimo supporto alla ricerca dell’Università di Oxford. Al momento quest’ultima non avrebbe bisogno di ulteriori fondi, visto che il governo britannico la sta supportando a dovere.

Se i test sull’uomo avranno esiti positivi, il miliardario promette che: “Io e il mio consorzio faremo in modo che venga prodotto in dosi massicce. Quella che stiamo affrontando è come una guerra mondiale, solo che siamo tutti dalla stessa parte”.

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