Un euro ogni giorno per evitare le botte dei bulli. L'incubo del "pizzo" in una scuola media

È verosimile che la "gang della merendina" - così è stata denominata - guidata dal figlio di un uomo con precedenti penali, abbia imposto il pizzo anche ad altri studenti che non li hanno mai denunciati.

Al peggio non c’è mai fine. Si continua a parlare, infatti, di baby gang e di bullismo a scuola dove si registrano continue violenze e soprusi a danni di minori. Stavolta è successo a Napoli, in una scuola media, dove un ragazzino sarebbe stato costretto a pagare un euro al giorno ad alcuni compagni di classe senza alcuna ragione. Avrebbe subito persino violenze fisiche e psicologiche che andavano dagli schiaffi agli insulti. Poi la decisione, per terminare l’anno, di abbandonare l’istituto che frequentava. La vittima, dunque, toglie il “disturbo” per liberarsi da quest’incubo e va via. Una vicenda incresciosa che, come anticipato dal quotidiano “Il Mattino”, si è verificata in una scuola di Napoli, nel quartiere di Posillipo.

Non si tratta né di una scuola a rischio né di un quartiere particolarmente difficile: anzi, secondo i beninformati si tratta di una delle strutture migliori del Napoletano dove spesso si ritrovano tra i banchi i figli della borghesia ma anche quelli delle famiglie dei rioni popolari. Adesso a voler far luce su questa vicenda è proprio la Procura dei Minori di Napoli che ha convocato due minori, all’epoca dei fatti appena 14enni, accusati di aver imposto il “pizzo” al compagno di classe costringendolo, poi, a cambiare scuola per concludere il terzo anno.

10

La vittima sarebbe stata costretta ad allontanarsi dai suoi persecutori che non gli davano tregua e che non gli hanno consentito di concludere serenamente il suo percorso di studi. L’accusa, sollevata dalla Procura dei Minori nei confronti dei ragazzi, è di estorsione e atti di bullismo. Stando ad una prima ricostruzione, l’alunno – per evitare di essere picchiato – sarebbe stato costretto a consegnare un euro ogni mattina. Se dimenticava i soldi, erano botte.

È verosimile, infine, che la “gang della merendina” – così è stata denominata – guidata dal figlio di un uomo con precedenti penali, abbia imposto negli anni il pizzo anche ad altri studenti.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!