3 dicembre 1992: il primo sms della storia.

Inviato dal computer di un giovane ingegnere allora 22enne tale Neil Papworth ad un cellulare  inglese  appartenente al suo capo Richard Jarvis: semplicemente “Merry Christmas”: un messaggio di testo inviato a Richard coinvolto in festeggiamenti natalizi nei pressi degli stabilimenti Vodafone  a Newbury (UK). Entrambi lavoravano allo stesso progetto per Sema Group che stava  mettendo a punto il sistema e con quel semplicissimo “test” diedero vita ad un fenomeno comunicativo destinato a cambiare le abitudini del pollice opponibile (e non solo!) dei 20 anni a seguire.

Con un limite di 160 caratteri per sms abbiamo preferito usare il testo alla voce: come post-it lasciati in giro nell’attesa di essere letti, ma decisamente più diretti . Quante volte ci siamo ritrovate ad osservare con trepidante attesa il cellulare, speranzose di sentire il suono di un sms in arrivo! Contenitori di emozioni: poche parole cariche di sentimento inviate o attese che hanno segnato il nostro vivere quotidiano ed il modo di relazionarci nonchè pesantemente corrotto la forma della lingua italiana, sommersa da “tvb – xkè – cmq – ttt”, smiles di varie forme e generi contribuendo tristemente ad allargare il buchino del portafoglio incrementando il business delle compagnie telefoniche.

Insomma, vent’anni di evoluzione sotto ogni punto di vista e non ci resta che dire “Buon Compleanno, sms!!”

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