Come si può rispondere – in maniera educata – a chi ti insulta per il tuo aspetto fisico? La lezione oggi ci arriva da Chiara Ferragni, che, a fronte dell’ammirazione di tante giovanissime, si trova spesso anche a fare i conti con la cattiveria degli haters, il più delle volte dettata dall’invidia.

L’ultimo episodio in cui, suo malgrado, si è trovata coinvolta è avvenuto quando, scesa da un taxi a Milano, ha sentito una mamma dire alla sua bambina di circa 8 anni “Non guardarla, non vedi quanto è cessa senza trucco?”.

Chiara, che generalmente ha sempre la risposta pronta in questi casi, anche stavolta non ha fatto mancare la sua replica; che non è stata una vera e propria risposta alla donna che, dice, “ho guardato scioccata”, quanto una lunga riflessione, pubblicata in un post, in cui si è interrogata sui motivi del body shaming e sul perché siano quasi sempre le donne ad avere questo tipo di atteggiamenti verso altre donne.

Dopo aver brevemente riassunto l’episodio, la blogger ha scritto:

Continuavo a chiedermi perché le persone devono sempre parlare male degli altri e perché le donne lo fanno soprattutto contro le altre donne.

In un sondaggio che ho fatto sulle Storie Instagram, dopo che mia sorella Valentina è stata attaccata sui social, ho chiesto ai miei follower se si fossero mai sentiti in colpa per dei commenti negativi sul loro aspetto fisico: l’89% di voi ha risposto sì. Non è pazzesco?

In un mondo in cui ci sentiamo tutti giudicati rispetto al nostro aspetto fisico, perché facciamo lo stesso con gli altri?

Conosciamo la sensazione di non sentirci nella nostra versione migliore, quindi perché non cerchiamo di far sentire gli altri a proprio agio? Perché una mamma dovrebbe dire a sua figlia che un’altra donna sembra un cesso senza trucco invece che insegnarle che la bellezza viene da dentro e dalla fiducia in se stessi? (eppure quella mattina mi sentivo così carina…) Che tutti sono belli a modo loro e che un modello di bellezza stardard non esiste più?

Che un viso fresco e un sorriso vero sono meglio di qualsiasi tipo di trucco? Questo è quello che insegnerò a mio figlio, è quello che cerco di dirvi ogni giorno sui miei social. Le donne vere si sostengono a vicenda, insieme possiamo fare la differenza. Si inizia a piccoli passi: prova a dire qualcosa di buono sul tuo corpo ogni giorno e cerca di dare forza alle persone che ti circondano invece di distruggerle.

Come detto dalla stessa Chiara nel post, proprio pochi giorni prima lei e la sorella Valentina erano state vittime dell’ennesimo attacco gratuito dei cyber bulli, quando, a Parigi, hanno partecipato insieme alla sfilata di Giambattista Valli.
In quel caso le critiche non sono state mosse tanto nei riguardi della scelta stilistica, quanto per la prestanza fisica delle due ragazze. Commenti quali “siete troppo grasse per fare le influencer” e “siete corte e chiatte” sono insulti che possono colpire duramente, e sorprende il fatto che, ancora una volta, la maggior parte di questi provenga da donne. In realtà, abbiamo già visto come, spesso, sono proprio le rappresentanti del sesso femminile a lanciare giudizi terribili – come per esempio è successo qualche giorno fa a Emma Marrone, che ha provato a difendere la capitana Carola Rackete da alcuni pesanti insulti sessisti.

Anche in quell’occasione, sia Valentina che Chiara hanno replicato immediatamente a tanta ferocia social.

Non me la prendo quando una persona critica il modo in cui mi vesto – ha detto Valentina nelle stories – Ci sta, non posso piacere a tutti. La cosa per cui mi sento di mandare un messaggio è che mi fa molto strano che veniamo attaccate per l’aspetto fisico. Mi ritengo una persona normale, che magia in modo normale. Ingrasso o dimagrisco in base ai periodi. Critichiamo le persone che hanno dei fisici finti, ma quando una persona ha un fisico normale viene attaccata perché non sta bene.

Nasciamo tutte con i nostri pregi e i nostri difetti, tutte cerchiamo di migliorare, è giusto anche accettarsi per come siamo. Io stessa ho cose che mi piacciono e cose che non mi piacciono, ma cerco nel tempo di migliorare. Impariamo ad amarci di più ed evitiamo di ascoltare le cavolate che vengono dette. Io mi piaccio, ho imparato ad amare i miei difetti. Non siete sbagliate, io non mi reputo sbagliata. Non voglio che nessuna di voi si senta in difetto se pesa 5 kg più o 5 kg meno o se avete il punto di vita stretto: siete belle lo stesso. Ascoltate chi vi è vicino per migliorarvi ma soprattutto ascoltate voi stesse. Non fatevi buttare giù da chi usa i social per sputare sentenze senza nemmeno metterci la faccia”.

Decisamente più lapidaria la risposta di Chiara:

Ricordatevi che passare il tempo a insultare altre donne non vi renderà più belle, più intelligenti, più divertenti, vi renderà solo più infelici. Quante di voi si sono sentite meno felici per commenti fatti sul proprio corpo? Amarci è già una cosa difficile, dobbiamo scontrarci ogni giorno con le nostre insicurezze, ma se ci fosse solidarietà almeno tra le donne tutto sarebbe molto più semplice. Pensateci.

L’influencer, del resto, non è nuova né alle risposte agli haters, né a scendere in difesa dei suoi cari quando questi vengono insultati. Lo aveva già fatto con le amiche invitate al suo addio al nubilato, prese in giro e chiamate “rotonde”.

Il punto è che non è importante essere rotonde, esili, alte o basse. Bellissime con o senza trucco. Sempre perfette. 

Il punto è che la cattiveria oggi si scatena per un nonnulla, e spesso il fatto che decretiamo a priori che un personaggio pubblico non ci piaccia, che ci stia antipatico, fa automaticamente vivere molti di noi in funzione della sua pubblica umiliazione, del trovargli difetti a tutti i costi, del cercare di screditarlo. Ma ha ragione Chiara: tutto questo non ci fa più felici, anzi.

 

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