Due recenti studi, riportati da National Geographic, hanno confermato qualcosa che in parte già si sapeva, ovvero come il ciclo mestruale cambi ciò che accade nel cervello delle persone che lo hanno.

Alcuni studi precedenti su ratti e altri mammiferi avevano già dimostrato che il volume di specifiche regioni cerebrali può cambiare in risposta all’estrogeno, un ormone necessario per il normale sviluppo sessuale e riproduttivo nelle donne. Ma non si sapeva se questo potente ormone potesse alterare la struttura del cervello femminile umano.

Ora, recenti risonanze magnetiche effettuate sui cervelli delle donne hanno mostrato che l’aumento e la diminuzione degli ormoni sessuali durante il ciclo mestruale (il periodo di 29 giorni di flusso e riflusso ormonale che prepara gli organi riproduttivi a una possibile gravidanza) rimodella radicalmente le regioni del cervello che governano le emozioni, la memoria, il comportamento e l’efficienza del trasferimento delle informazioni.

“È sorprendente vedere come il cervello adulto possa cambiare in modo rapidissimo”, ha affermato Julia Sacher, psichiatra e neuroscienziata presso il Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences di Lipsia, in Germania, che ha diretto uno degli studi. “Grazie a questi studi – ha aggiunto Emily Jacobs, neuroscienziata presso l’Università della California di Santa Barbara – abbiamo ora un quadro generale di quanto questi ormoni siano potenti nel modellare non solo la morfologia del cervello, ma anche l’architettura funzionale”.

Il fatto che il cervello cambi durante il ciclo mestruale è particolarmente degno di nota perché la maggior parte delle donne sperimenta circa 450 cicli mestruali nell’arco di 30-40 anni; un ciclo mestruale si ripete ogni 25-30 giorni e inizia con un “periodo” o la perdita del rivestimento dell’utero. I livelli di ormoni sessuali femminili nel sangue sono più bassi all’inizio del ciclo, ma poi aumentano rapidamente nelle settimane successive. Innanzitutto, i livelli di estrogeni aumentano, segnalando al rivestimento dell’utero di crescere. Quindi i livelli di estrogeni diminuiscono per rilasciare un ovulo dall’ovaio che segna il punto medio del ciclo mestruale. Dopodiché, i livelli di progesterone ed ormoni estrogeni aumentano di nuovo per circa sette giorni per preparare il rivestimento dell’utero alla possibile fecondazione dell’ovulo. Se non si verifica una gravidanza, sia i livelli di estrogeni che di progesterone diminuiscono, dando inizio al sanguinamento mestruale.

Mentre il ciclo mestruale è il risultato di un’altalena pronunciata dei livelli ormonali, anche altri ormoni come il testosterone e il cortisolo hanno un ciclo; aumentano prima dell’alba e diminuiscono la sera . Questi ritmi giornalieri si verificano in entrambi i sessi .

Il cervello è una massa densa di cellule chiamate neuroni, ciascuna delle quali sembra un albero in miniatura. La materia grigia, lo strato esterno del tessuto cerebrale, contiene i neuroni e i loro corti rami chiamati dendriti. I dendriti hanno delle protrusioni simili a foglie chiamate spine. Le radici, o gli assoni dei neuroni, si impacchettano nella materia bianca del cervello.

Mentre la materia grigia regola le emozioni, l’apprendimento e la memoria, la materia bianca, situata più in profondità nel tessuto cerebrale, scambia informazioni e collega diverse regioni della materia grigia.

Già nel 1990 la neurobiologa Catherine Woolley, della Northwestern University di Evanston, nell’Illinois, ha scoperto che l’estrogeno regola la densità delle spine dendritiche nell’ippocampo del cervello dei ratti, un risultato soprendente, visto che, spiega la dottoressa, “A quel tempo gli estrogeni erano considerati solo ormoni riproduttivi e non in grado di influenzare le regioni cognitive del cervello come l’ippocampo”.

L’ippocampo, il centro cognitivo del cervello che contiene sia materia grigia che bianca, è una piccola struttura curva sepolta in profondità nel cervello dietro le orecchie, in una regione densamente popolata di recettori degli ormoni sessuali e, mentre sviluppare nuove abilità rende l’ippocampo più grande, un suo restringimento può essere un segno precoce di demenza, in particolare nel morbo di Alzheimer.

Dopo la scoperta rivoluzionaria di Woolley, gli scienziati hanno scoperto che la menopausa riduce il volume della materia grigia in alcune parti del cervello. Ma, per capire quanto rapidamente le onde di ormoni durante il ciclo mestruale potessero rimodellare il cervello, gli scienziati di Lipsia e Santa Barbara hanno scansionato il cervello di oltre 50 donne in diversi momenti del loro ciclo mestruale in due distinti studi.

In uno, pubblicato sulla rivista Nature Mental Health, il team di Sacher ha utilizzato l’ecografia per identificare il momento preciso dell’ovulazione per 27 volontarie. Ciò ha consentito loro di raccogliere campioni di sangue dalle volontarie in sei punti precisi durante il loro ciclo mestruale che erano collegati all’ovulazione e ai livelli ormonali nel sangue. Quindi i ricercatori hanno scansionato i cervelli di queste 27 donne in sei punti temporali specifici utilizzando la risonanza magnetica a campo ultra-elevato.

Utilizzando questa risonanza magnetica più potente di quelle comunemente impiegate nelle cliniche, il team di Sacher è riuscito a ottenere immagini del cervello vivo con una risoluzione così elevata simile a quella che si ha “dal vivo”, ovvero durante la sezione di un cervello con autopsia, riuscendo a osservare una serie di cambiamenti in diverse regioni dell’ippocampo mentre il cervello stesso si rimodellava al passo con il ciclo mestruale. Lo strato esterno dell’ippocampo si è ispessito e la materia grigia si è espansa con l’aumento dei livelli di estrogeni e la diminuzione del progesterone. Ma quando i livelli di progesterone sono aumentati, lo strato coinvolto nella memoria si è espanso.

Un’altra ricerca ha invece scansionato il cervello di 30 volontarie durante l’ovulazione, le mestruazioni e la durata tra le due, rilevando non solo che lo spessore della materia grigia, ma anche le proprietà strutturali della materia bianca, fluttuavano sotto l’influsso degli ormoni.

Lo studio suggerisce che i cambiamenti nella materia bianca dovuti alle fluttuazioni ormonali che precedono l’ovulazione potrebbero innescare un trasferimento più efficiente delle informazioni tra le diverse parti del cervello. Tuttavia, i cambiamenti osservati nel volume o nello spessore delle regioni del cervello in questi studi non sono ancora stati associati a specifiche funzioni cerebrali. Mentre gli studi mostrano che certe aree del cervello possono rimodellarsi in concerto con le oscillazioni degli ormoni durante il ciclo mestruale, gli scienziati avvertono che questi studi non significano che la memoria o la cognizione siano interessate.

Gli studi non rivelano neanche se i cambiamenti di volume siano collegati alla miriade di sintomi emotivi e cognitivi che le donne sperimentano durante il ciclo. Infatti, questi studi hanno incluso solo donne sane che non hanno segnalato nessuno di questi sintomi.

Ciò che questi studi mettono in luce è l’urgenza di ulteriori ricerche volte a studiare le specifiche esigenze neuroscientifiche delle donne; mentre le donne rappresentano il 70% dei casi di Alzheimer e il 65% dei casi di depressione, solo circa la metà dell’uno % della ricerca di brain-imaging è correlata alle donne; una disparità evidente anche nelle approvazioni dei farmaci, come il lecanemabirmb, che la Food and Drug Administration statunitense ha recentemente approvato per il trattamento della malattia di Alzheimer precoce, ma che potrebbe non rallentare la malattia nelle donne .

“È giunto il momento di dare priorità al cervello per la salute delle donne”, ha concluso Sacher.

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