Esistono ancora nel mondo quegli elitari “club dei ragazzi” (“Boys Club”), ovvero circoli maschili pieni di uomini potenti che ottengono sempre quello che vogliono grazie a intrighi di potere e contatti importanti.

Questi “ragazzi” si proteggono a vicenda e mal sopportano il desiderio di uguaglianza delle donne e i loro tentativi di ottenere quel che spetta loro di diritto da generazioni. Se pensavate che questi circoli elitari fossero roba passata beh, vi sbagliavate di grosso. Martine Delvaux, nota femminista, con il suo libro Il club dei ragazzi: perché gli uomini continuano a governare il mondo (edito da Península) analizza con estrema minuziosità questi club per ragazzi e li trasforma in una vera e propria categoria.

Los boys club: Por qué los hombres siguen dominando el mundo

Los boys club: Por qué los hombres siguen dominando el mundo

L'attivista femminista Martine Delvaux spiega in questo saggio perché e come è possibile che esistano ancora i "Boys club" che dominano il mondo e la società a scapito delle donne.
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Delvaux entra nel dettaglio, spiegando come hanno fatto questi uomini potenti a schiacciare il mondo (quello delle donne in particolare), quali sono le loro perversioni, come funzionano i loro club, e perché bisogna continuare a combattere contro di loro senza mai cedere.

Una delle prime definizioni che Delvaux dà di questi ragazzi del club è che sono tutti “bianchi, eterosessuali e privilegiati” e operano in un circuito chiuso. Nei loro club, questi uomini si scambiano cifre, informazioni, documenti, denaro o persino donne. “Nell’esercito, in politica o nei consigli di amministrazione, questi gruppi esclusivamente maschili orchestrano l’esclusione e l’invisibilità dell’altra metà della popolazione”, ha detto Delvaux.

Rivelazioni scioccanti, quelle fatte da Delvaux, sul sistema eteropatriarcale che inevitabilmente hanno attirato le critiche di molti. Diverse persone l’hanno infatti accusata di nutrire odio nei confronti degli uomini.

Queste persone “devono capire e ammettere che fanno parte di un sistema in cui alle donne non viene assegnato il posto che spetta loro”, ha dichiarato l’attivista Alice Coffin. La donna ha incoraggiato a boicottare la cultura maschile e vorrebbe che le donne si togliessero “gli uomini dalla testa per liberarsi dal loro controllo”.

Delveux rincara la dose dichiarando che questi maschi bianchi ed eterosessuali spesso pretendono di spiegare alle donne come si vive (il cosiddetto mansplaining è un esempio) e praticano gaslighting, manipolando chi si trova di fronte a loro. E questi uomini sono davvero ovunque, in politica, all’università, in televisione, nelle redazioni giornalistiche, su internet.

“I dati configurano un mondo fatto da e per gli uomini, l’uomo di default c’è sempre, siamo sempre di fronte a un uomo”, ha scritto Caroline Criado Pérez in La donna invisibile. Loro, gli uomini del club dei ragazzi, non riconosceranno mai che appartenere a quel gruppo è un privilegio per loro. Sono infastiditi dal fatto che queste scoperte vengano evidenziate, che la letteratura, la saggistica, la narrativa, il pensiero, siano sempre più piene di obiezioni al loro mondo, che osiamo “chiedere, indagare chi sono e cosa fanno”, ha detto Delveux.

Ma quindi cosa si può fare? “Forse si tratta di rendere loro la vita un po’ più difficile, di ‘mettere i bastoni tra le ruote’. Il club dei ragazzi è tossico e contamina tutto. Scrivere di loro è il mio modo di resistere ed esprimere il mio rifiuto, rifiuto di sottomettermi a quell’organizzazione del mondo”, ha concluso Delvaux.

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