I demografi prevedono come sarà la vita dei bambini che oggi hanno solo pochi anni: con la prospettiva di vita che si allungherà, anche le fasi della vita potrebbero cambiare.

Secondo i demografi, come riporta National Geographic, i bambini di 5 anni di oggi hanno più possibilità che mai di diventare centenari, ed entro il 2050 sarà probabilmente la norma per i neonati delle nazioni più ricche, come gli Stati Uniti, l’Europa o alcune parti dell’Asia.

Ma che cosa implica il fatto che la prospettiva di vita si allunghi?

Un secolo di progressi medici ha già allungato l’aspettativa di vita, e il miglioramento dell’istruzione, la crescente prosperità e una maggiore scelta femminile stanno riducendo i tassi di fertilità.

Stiamo solo allungando la vecchiaia”, afferma Laura Carstensen a National Geographic, docente di psicologia e direttrice del Centro sulla longevità di Stanford. “Abbiamo un’incredibile opportunità di ridisegnare le nostre vite”, aggiunge, distribuendo gli anni in più nel corso della vita. “Pensate più a una mezza età prolungata che a una vecchiaia più lunga”.

Gli esperti programmano che i bambini di oggi cresceranno accompagnati da progressi tecnologici quotidiani, e saranno abituati a dispositivi diagnostici indossabili e biosensori per monitorare la salute e prevenire le malattie, o a esoscheletri bionici per facilitare i muscoli in età avanzata.

Tuttavia, affinché i bambini di oggi siano in grado di beneficiare della loro longevità, sarà necessario che la società modifichi il modo in cui viene vissuta ogni fase della vita.

Andrew Scott, professore di economia alla London School of Business e co-autore di The 100-Year Life, ha dichiarato a NatGeo: “La vita a tre fasi è fatta per un mondo che non esiste più e sarà sostituita da “una vita a più fasi… che è molto più flessibile”.

La vita, come è adesso, è strutturata per studiare una ventina d’anni e lavorare 40/50 anni, per poi andare in pensione. Con la speranza di vita che si allungherà, però, i bambini di oggi sperimenteranno una vita multifase.

Diamo ai ragazzi una pausa”, dice a NatGeo Laura Carstensen, docente di psicologia e direttrice del Centro sulla longevità di Stanford. “Questi anni in più significano che il ritmo della vita può effettivamente rallentare”.

L’istruzione, infatti, continuerà per tutta la vita: già adesso molte università offrono un “curriculum di 60 anni” per mantenere i lavoratori aggiornati in un mercato del lavoro in rapida evoluzione.

L’allungamento della vita “significa settimane lavorative di tre giorni, periodi sabbatici, periodi di pausa per crescere i figli e poi tornare al lavoro, periodi di pausa per prendersi cura dei genitori anziani o dei nipoti e poi tornare al lavoro”, afferma inoltre Sarah Harper, professoressa di gerontologia dell’Università di Oxford e direttrice dell’Oxford Institute for Population Ageing.

Una vita, insomma, molto più lunga e flessibile.

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