Una giovane donna pakistana ha ammesso di essere stata costretta dalla madre, appena compiuta la maggiore età, a sposare un uomo più vecchio di lei di ben sedici anni. Lei quell’uomo non l’amava, non lo voleva anche perché l’avrebbe violentata quando aveva appena 13 anni. Un incubo per la ragazza che, stanca di subire questi soprusi, ha deciso di parlare: “Mi ha tirata per un braccio e tenuta stretta finché lui non mi ha infilato l’anello” ha raccontato riferendosi al matrimonio che lei mai avrebbe voluto contrarre in Pakistan. Un racconto che ha convinto i giudici di Birmingham a condannare la madre, di 45 anni, a quattro anni e mezzo di reclusione con l’accusa di matrimonio forzato (oltre che per aver mentito alla Corte), come confermato da Birmingham Live. Una storia che lo stesso giudice ha definito di “inaudita crudeltà”.

Tutto comincia quando la madre promette a sua figlia una vacanza in famiglia, le promette persino che le avrebbe acquistato un cellulare. Lei era ancora minorenne. Arrivata in Pakistan, però, minaccia di bruciarle il passaporto e la costringe a sposarsi firmando dinanzi all’imam dei documenti che lei ha detto di non aver mai letto. In lacrime avrebbe persino pronunciato “accetto”, per ben tre volte. Senza capire nulla, senza essere convinta di ciò che stava facendo. Anzi, quello è stato il giorno più brutto della sua vita.

“Non volevo sposare quell’uomo” ha raccontato ai giudici parlando di suo marito, quello che avrebbe abusato di lei quando aveva appena 13 anni. Ritornata in Gran Bretagna, la scelta di abortire e quella del suo medico di riferire tutto ai servizi sociali. Così è cominciato il processo alla madre pakistana, ora condannata.

Una legislazione contro i matrimoni forzati che, in Inghilterra, è stata introdotta quattro anni fa: 1.200 i casi denunciati ma questo è il primo processo in cui a testimoniare è proprio la vittima. Sono 15,4 milioni le persone in tutto il mondo che sono state costrette a sposarsi. Lo riferiscono le Nazioni Unite.

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