Contro la 'festa' in cui donne in ginocchio mangiano banane rette da uomini

La festa sessista in Friuli-Venezia Giulia che include una gara di "mangiatrici di banane", con donne in ginocchio che mangiano banane rette da uomini, gli organizzatori: "È divertente".

Dal 1977, in un paesino del Friuli-Venezia Giulia che conta 3mila abitanti, Monteprato di Nimis, si svolge annualmente la Festa degli uomini, il 2 agosto: la festa comprende ormai da 3 edizioni la gara delle “mangiatrici di banane“, una competizione che vede donne bendate in ginocchio che mangiano banane rette da uomini, all’altezza della cintura per simulare un rapporto orale, intorno a un gruppo di uomini che urla “facci godere“.

La Festa degli uomini include giochi, balli e riti tutti incentrati sulla figura maschile, come riporta Telefriuli: alla fine della festa viene eletto il “David più mascolino”, vengono presentate ancelle, realizzati mega falli scolpiti nel legno e nei prodotti alimentari, e durante la gara delle “mangiatrici di banane” viene eletta vincitrice la ragazza che riesce a dare maggiore piacere agli uomini, con tanto di giuria (a stragrande maggioranza maschile, nessuna sorpresa).

Ora, una petizione online guidata da Valentina Moro, che fa parte della commissione pari opportunità di Cividale del Friuli, ed Elena Tuan, attivista e blogger, ha come obiettivo l’annullamento della “Gara di mangiatrici di banane 2022” organizzata alla Festa degli uomini.

Per la Festa degli uomini si pensa a premiare la donna che appaga di più l’appetito maschile attraverso delle leccate a quel frutto che, per antonomasia, è stato reso simbolo del fallo maschile e, per estensione, di tutte le forme di potere fallocentrico“, si legge nel testo che accompagna la petizione. Moro ha anche avvertito che avviserà la commissione pari opportunità della Regione.

Per uno degli organizzatori della Festa degli uomini, Andrea Berra, la gara “è divertente“: “La malizia è negli occhi di chi guarda…“, scrive sui social, e aggiunge che “se volessero partecipare anche gli uomini alla gara non gli diremmo di no“, anche se le locandine usano sempre e solo il femminile e figure di ragazze.

Non sorprende che, in una “Festa degli uomini”, anziché limitarsi a giochi goliardici e balli, si arrivi sempre a svilire in qualche modo la figura della donna, abbassandola a mero oggetto sessuale. “Il sistema patriarcale si traduce in oppressioni interconnesse, e l’obiettivo della militanza femminista è anche e soprattutto quello di renderne visibili i collegamenti“, evidenziano Moro e Tuan nella petizione.

Mentre la petizione è arrivata a oltre 1.300 firme, anche Patrick Zaki, in un post pubblicato su Twitter, si è schierato contro la “Gara di mangiatrici di banane”, definendola del tutto “inappropriata” e inaccettabile.

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