Le fotografie che abbattono il tabù del sesso over 70

L'associazione Relate, in collaborazione con il fotografo Rankin, ha scelto di ritrarre coppie anziane in diversi momenti di intimità per celebrare il sesso in età matura e abbattere quello che ancora oggi è a tutti gli effetti considerato un tabù.

Let’s Talk The Joy of Later Life Sex – che si traduce più o meno così: Parliamo delle gioie del sesso in età matura – è la campagna che l’associazione inglese Relate ha ideato con il fotografo britannico Rankin per puntare i riflettori su un tema invisibile, considerato a oggi ancora un tabù: quello del sesso e l’intimità nella fase più matura della vita.

La campagna è stata voluta dall’agenzia di pubblicità e marketing Ogilvy, spinta dal desiderio di colmare quel vuoto nella pubblicità, inglese e non solo, che continua a non riuscire o volere rappresentare l’intimità delle generazioni più anziane.

E così, dal 25 aprile alle fermate di bus, metro e muri della città di Londra, si possono vedere cartelloni che ritraggono, in bianco e nero, cinque coppie di anziani e una donna nei loro momenti più intimi, per dare voce a un racconto ignorato, visto con imbarazzo e mai davvero colto nella sua dolcezza e leggerezza.

Nello specifico, la campagna presenta “un’intera gamma di persone anziane, da Andrew e Mark che sono stati insieme per 31 anni, a Chrissie che ha avuto una doppia mastectomia e il suo partner Roger, a Daphne e Arthur che ancora si tengono per mano quando camminano“, come si legge sul sito dell’associazione.

Questa è una delle immagini e ritrae Bille e Cora, un’altra coppia scelta per raccontare le gioie del sesso in età matura e far cadere i tabù:

Questo è quello che dicono in merito al ruolo giocato dal sesso nel loro matrimonio.

Il sesso non ha niente a che fare con l’età. Penso che alcune persone, una volta raggiunta una certa età, non ne parlano mai, ma per me si discute e ci si prende in giro.

Rankin, il fotografo autore degli scatti ribadisce come, specie in questo momento storico, fosse necessario rompere le convenzioni e raccontare senza tabù questa parte della vita:

Il semplice fatto è che tutti abbiamo bisogno di intimità ora più che mai – e l’età, naturalmente, è davvero solo un numero. La grandezza dell’amore e dell’affetto – le stesse cose su cui non possiamo smettere di scrivere libri, film e canzoni pop – non ha bisogno di cambiare man mano che troviamo i nostri ultimi anni. Questa campagna si propone di rompere le convenzioni, ed è quello che ha fatto, sia davanti che dietro la macchina da presa.

Gli fa eco anche Gail Thorne, terapista sessuale di Relate, che così si esprime:

Può sembrare che siano solo i giovani con corpi “perfetti” a fare sesso ed essere intimi, ma naturalmente questo non è vero! In realtà, “sesso e intimità in età avanzata” significa cose diverse per persone diverse: per alcuni si tratta di esplorare nuove e diverse esperienze sessuali, e per altri si tratta semplicemente di sentirsi in grado di esprimere emozioni attraverso un tocco delicato o un bacio sulla guancia. Quello che stiamo cercando di fare oggi è aprire una conversazione a livello sociale sul fatto che il sesso e l’intimità – qualunque cosa significhi – possono essere importanti per gli anziani come lo sono per chiunque altro. Vediamo ogni giorno nei nostri servizi di terapia sessuale come il non sentirsi in grado di parlare apertamente dei bisogni e dei desideri possa portare ad una mancanza di realizzazione ed essere dannoso per l’autostima degli individui e per le relazioni di coppia. Questo è ciò che vogliamo cambiare.

E del resto, le sue parole sono confermate dai dati: secondo una recente ricerca, infatti, il 60% delle persone over 65 non è a proprio agio nel parlare apertamente con qualcuno di sesso e intimità, e nel 66% dei casi, la ragione è imputabile a imbarazzo.

Ma non deve stupire la cosa, considerato che la rappresentazione della vita intima degli anziani è praticamente inesistente a oggi nei media: sempre dalla ricerca emerge che due terzi degli over 65 (il 67%) dice che il sesso e l’intimità per la loro fascia d’età sono raramente (43%) o mai (24%) rappresentati nei media. Solo un quinto delle persone nel Regno Unito crede che la società sia favorevole a parlarne, mentre meno del 10% ritiene che sia a proprio agio.

Senza dubbio la campagna sociale avviata è un primo forte segnale nei confronti di una maggiore sensibilità sul tema, che mette in luce il bisogno, avvertito oggi più che mai, di dare spazio a tutte le voci finora poco rappresentate e ascoltate.

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