Coronavirus: perché all'estero ora tutti vogliono comprare un bidet
Per via dell'emergenza Coronavirus è boom di acquisti di bidet all'estero. Il motivo è davvero decisamente particolare.
Per via dell'emergenza Coronavirus è boom di acquisti di bidet all'estero. Il motivo è davvero decisamente particolare.
Da quando è cominciata l’emergenza Coronavirus si sono registrate vere e proprie “corse all’oro”, verso determinati beni; in Italia, ad esempio, sembrano essere diventati preziosissimi farina e lievito di birra, praticamente introvabili sugli scaffali dei supermercati.
Negli USA, invece, ha (negativamente) sorpreso la fila fuori dai negozi di armi praticamente nello stesso giorno in cui il presidente Trump ha annunciato l’inizio delle misure di contenimento; tanto che c’è chi, come la make up artist Clio Zammatteo, è stata costretta a scappare da New York per riparare in una cittadina più tranquilla.
Ma a quanto pare all’estero ci sono altri beni che sono diventati improvvisamente molto richiesti; uno su tutti? I bidet.
Potrebbe sembrare strano, ma l’impennata nelle domande per accaparrarsi il sanitario che in Italia è immancabile in ogni casa, ma non lo è altrettanto in altri Paesi, ha una sua ragione: i rotoli di carta igienica stanno infatti diventando merce sempre più rara da trovare.
Tanto che, come riporta un articolo di The Cut, ci sono persone disposte a rubarli dai bagni delle tavole calde, delle aree di servizio lungo le autostrade, e altre che chiamano il 911 in preda al panico, con la polizia che suggerisce loro di usare metodi alternativi come “scontrini della spesa, giornali, stracci di stoffa, e batuffoli di cotone“.
L’unica alternativa plausibile sembra quindi improvvisamente essere diventata l’acquisto del bidet che, nell’idea dei consumatori americani, potrebbe sopperire alla carenza di carta igienica.
Per quanto la notizia possa sembrare bizzarra (l’uso del bidet, infatti, non sostituisce quello della carta, semmai vi si aggiunge), nelle ultime due settimane le vendite si sono decuplicate; prendiamo ad esempio la start-up di bidet Tushy, fondata da Miki Agarwal, la controversa ex CEO del marchio di intimo Thinx. Lanciata nel 2018, è una delle tante aziende che negli ultimi anni hanno offerto una versione più economica del bidet, proponendolo in plastica e collegabile al sedile del water, nei colori rosa, blu, nero e bianco, al prezzo di 79 dollari.
Anche Tom Lotrecchiano, co-fondatore di Omigo, produttore di sedili-bidet che si installano sui water, ha detto a People:
Per noi è come se ogni giorno fosse il Black Friday: le vendite sono decuplicate.
Certo la pandemia può scatenare il panico sotto molti punti di vista, ma non ci saremmo mai aspettate che potesse farlo anche rispetto alla carta igienica, la cui produzione negli USA, peraltro, non è ferma. Anche perché il Coronavirus non dà problemi intestinali…
Alla base di questa psicosi potrebbero esserci ragioni irrazionali, come ha spiegato a The Cut il professor Alter:
Questo è un momento in cui le persone non hanno il controllo della situazione: non sappiamo quanto grave sarà il virus, se noi o i nostri cari ci ammaleremo, quanto saremo colpiti finanziariamente. In tempi come questi, cerchiamo di esercitare il controllo ovunque possiamo, e l’acquisto in preda al panico è una forma di controllo. L’idea è: ‘Potrei non essere in grado di controllare il virus, ma posso fare in modo di non finire la carta igienica’.
Non c’è il bisogno di una maggiore igiene personale, dunque, o almeno non quello, primariamente, quanto il bisogno compulsivo di tenere il polso della situazione, controllando cose che altrimenti sfuggirebbero al nostro controllo. Nel dubbio, quindi, meglio comprare un bidet.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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