Coronavirus, Walter Ricciardi: "Seconda ondata epidemica in autunno"

Il consigliere scientifico del Ministero della Salute Walter Ricciardi, spiega che dovremo abituarci a convivere con il Covid-19 e impegnarci per evitare che dopo l'estate ritorni a colpire in modo violento. Ci sono alte possibile di nuove ondate epidemiche o, almeno, di piccoli focolai.

Il consigliere scientifico del Ministero della Salute Walter Ricciardi, spiega a ilcaffeonline.it che dovremo abituarci a convivere con il Covid-19 e impegnarci per evitare che dopo l’estate ritorni a colpire in modo violento. Ci sono alte possibilità di nuove ondate epidemiche o, almeno, di piccoli focolai.

In Italia, a oggi, sono più di 22mila le vittime da coronavirus e ieri si è registrato il numero di guariti più alto di sempre, pari a 2.072 in più. Nella regione più colpita dal Covid-19, la Lombardia, sono scesi i ricoveri e le terapie intensive. Questi dati ci fanno pensare in positivo.

Ieri è arrivata la decisione, quasi confermata, del Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina riguardo la riapertura delle scuole a maggio. Per la ministra è “del tutto impossibile riaprire le scuole tra poche settimane“. Intanto, si continua a lavorare sulla Fase 2, l’ipotesi più probabile è di dividere l’Italia in 3 macro-aree, per il momento non è definitiva.

Ma la notizia che sta più preoccupando gli italiani e gli esperti, riguarda una seconda ondata di contagi. Il rappresentante italiano dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi, nell’intervista ha avvertito: “Ci sarà una seconda ondata in autunno, ma se si accelerano le riaperture c’è il rischio che arrivi prima dell’estate“.

Fino a quando non avremo un vaccino ci saranno nuove ondate o, speriamo, tanti piccoli focolai epidemici che andranno contenuti. Per questo è molto importante non accelerare le riaperture: in caso contrario la seconda ondata invece di averla più avanti rischiamo di subirla prima dell’estate“.

Ricciardi si è schierato contro le scelteazzardate di alcuni leader politici mondiali“, poiché “sono responsabili degli effetti sui loro popoli. Se ci sono stati più morti rispetto ad altri è perché le decisioni sono state prese o in modo tardivo o in modo sbagliato. L’esempio più eclatante è quello della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, dove i governi non hanno ascoltato i consiglieri scientifici e hanno reagito in maniera estremamente ritardata“.

Di contro ci sono la Corea del Sud, la Finlandia e la Germania. In questi Paesi le cose continuano ad andare meglio perché “c’è una linea di comando unica e un rapporto diretto tra politica sensibile e istituzioni ben funzionanti“.

Fin quando non ci sarà una immunità di gregge provocata dal vaccino, ha spiegato l’esperto, “avremo una lunga fase di convivenza col virus. Speriamo che sia una convivenza di mesi e non di anni, ma ci troveremo di fronte a una nuova normalità“.

Per evitare ciò, è di vitale importanza rispettare il distanziamento fisico perché le persone “non sono certe del loro stato immunologico. Naturalmente questo stato potrà essere conosciuto e tracciato meglio attraverso una diagnostica più estesa e mirata e grazie all’uso delle tecnologie. Non c’è dubbio che i paesi che hanno reagito meglio sono quelli che hanno utilizzato meglio le armi della diagnostica e delle tecnologie“. Ricciardi infatti, da diversi giorni, ha invitato i suoi colleghi ad agire con più rapidità rispetto a quanto si è fatto finora.

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