Una transgender americana è riuscita ad allattare il figlio della compagna grazie ad una terapia ormonale. È il primo caso scientificamente documentato al mondo.

Il caso è stato riportato dal Transgender Health e descritto dai medici del Center for Transgender Medicine and Surgery del Mount Sinai di New York. La paziente, una donna trans (cioè nata uomo) di 30 anni, si è presentato al centro chiedendo di poter allattare al posto della compagna, che non voleva allattare il figlio che stavano per avere.

“La storia medica mostrava una significativa incongruenza di genere, per la quale la paziente ha iniziato nel 2011 una terapia con ormoni femminilizzanti che stava seguendo anche al momento della prima visita anche se non si era sottoposta a interventi chirurgici per acquisire i caratteri femminili” spiegano i medici.

Il trattamento utilizzato dai medici del centro Transgender Medicine and Surgery del Mount Sinai è quello che viene solitamente applicato alle donne per stimolare la produzione del latte. Si tratta della lattazione indotta non puerperale, che ha fatto comparire le prime gocce di latte dopo un mese e, a tre mesi, la donna transgender riusciva a produrre 227 grammi di latte al giorno, sufficienti per nutrire il neonato nelle prime sei settimane. Successivamente, al latte della trans si è aggiunto quello artificiale e “la crescita del bambino è stata regolare” affermano i pediatri che hanno seguito il caso.

In un’intervista al New Scientist i medici che hanno effettuato il trattamento hanno dichiarato che tale procedura potrebbe essere di aiuto anche alle donne non transgender che hanno difficoltà ad allattare

Tuttavia, al momento, il latte della donna trans non è ancora stato valutato scientificamente e quindi non è possibile stabilire con certezza se abbia o meno lo stesso mix di componenti del latte di una neo mamma e quali possano essere i suoi effetti a lungo termine, spiega Madeline Deutsh dell’Università della California al New Scientist.

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