Perché Elettra Lamborghini che pensa di poter adottare bambini visti sui social è un problema

La cantante ha dichiarato in alcune storie pubblicate su Instagram l'intenzione di adottare una bambina vista sui social, e di esserci rimasta male quando si è sentita dire no. Nel suo discorso, infatti, ci sono diversi aspetti problematici.

Rimanere impassibili di fronte alle immagini dei bambini che vivono nelle zone di guerra è impossibile, ma non tutti reagiscono alla loro visione come Elettra Lamborghini, che in alcune storie recenti – non più visibili – pubblicate su Instagram ha spiegato di aver tentato di adottare una bambina vista proprio sui social.

Breve storia triste (almeno per me) – ha raccontato la cantante – Mesi fa mi innamoro di questa bimba che trovo scorrendo tra miei reels, palesemente traumatizzata per colpa delle bombe, aveva perso la parola e stava perdendo i capelli dallo stress.

Non mangiava più nemmeno (secondo quello che dicevano), niente ho sentito come un segno del destino, mi ricordava me da piccolina. Mi sono detta basta vado a prenderla… Scrivo all’orfanotrofio immediatamente… Questa la risposta.

Lamborghini, a quel punto, ha postato lo screen di un messaggio in cui la struttura interpellata ha risposto con un semplice “No”.

Morale, la bimba è ancora in orfanotrofio – ha concluso l’ereditiera – Non capisco proprio… Inutile dirvi quanto ci sono rimasta male, non lo so, me l’ero presa a cuore sapendo ed immaginando quanto sarebbe potuta stare bene con me. Soprattutto durante la guerra si ha bisogno di interventi immediati… Pensavo avessero accettato subito… Figuriamoci.

Pur ammettendone l’assoluta buona fede, appare abbastanza chiaro quanto il gesto di Elettra Lamborghini sia problematico per diversi aspetti: prima di tutto c’è il fatto che, seppure le adozioni abbiano assolutamente un problema legato all’eccesso di burocrazia, tanto che non è raro che alcune coppie rinuncino e tornino sui propri passi a metà percorso, non si può pensare di adottare un bambino che si è visto su un social, come fosse un pacchetto postale da spedire. E questo vale anche se ci si trova in una condizione economica agiata e si potrebbe garantire, quantomeno dal punto di vista economico appunto, una vita privilegiata, perché il processo burocratico lungo e complesso è pensato ovviamente per tutelare i bambini, in primo luogo.

Per rendersi conto della difficoltà di adottare diamo alcune cifre: nel 2021 solo nel nostro Paese ci sono state 8687 domande di disponibilità all’adozione nazionale, e fin qui parliamo di un dato in aumento del 15% rispetto all’anno della pandemia, ma sempre in calo (del 3%) rispetto al 2019: di queste, 7970 sono state le domande “classiche”, 717 quelle regolate dall’art. 44 della legge 184/1983 – quella che legifera appunto in materia di adozioni -, ovvero le cosiddette “adozioni in casi particolari” (quelle di un minore in stato di abbandono che, tuttavia, vedono come opzioni primarie l’affido a persone legate da vincolo di parentela o al coniuge, nel caso in cui il minore sia figlio dell’altro coniuge, anche adottivo).

Le sentenze di adozione nazionale, nello stesso anno, sono state appena 866, 621 quelle di adozione in casi particolari; sono numeri che fanno ampiamente capire quanto il percorso per adottare sia lungo, tortuoso, spesso frenato dall’iter burocratico.

L’adozione – altro punto problematico – non può essere chiesta “di pancia”, perché presi dal sentimentalismo del momento, ma è un atto ragionato che richiede, in quanto tale, consapevolezza e piena coscienza. Per spezzare una lancia in favore di Lamborghini, c’è da dire che la cantante sembra aver preso davvero in considerazione l’ipotesi dell’adozione, tanto da averlo ribadito, nei giorni seguenti, di nuovo a mezzo social.

Amici, possibile che non ci sia maniera di adottare o prendere in affido questi bambini? Sto scrivendo a un sacco di associazioni e la risposta è che, al momento, è impossibile… Lo feci anche qualche mese fa con una bambina traumatizzata per le bombe, e idem: la risposta è che al momento non si può, anzi, loro se la sarebbero addirittura tenuta in orfanotrofio (questa proprio non l’ho capita…) Possibile che non si possa fare nulla fisicamente? Io mi sono informata più volte e confermo che la burocrazia dietro a un’adozione è una follia… Capisco che vogliano essere sicuri che i bambini vadano in buone mani ma si parla di attese di anni e intanto loro crescono senza una famiglia… Che tristezza.

A riprova della serietà delle sue intenzioni, Lamborghini ha pubblicato una nuova storia in cui ha spiegato di voler approfondire la questione.

Fonte: instagram @elettralamborghini

Gli aspetti spinosi del discorso, tuttavia, non si esauriscono qui: pensare di voler prendere con sé un bambino straniero al fine di salvarlo è un perfetto esempio del white savior complex, la “sindrome del salvatore bianco”, per cui si ritiene che la soluzione migliore per un bimbo sia quello di sradicarlo dal suo territorio, dalle sue origini, dalla sua cultura, senza peraltro tenere minimamente conto del fatto che il bambino possa ancora avere una famiglia, per essere proiettato in un’altra che diamo per scontato sia migliore.

Questo è stato, ad esempio, il caso di Maddox Jolie Pitt, adottato da Angelina Jolie in Cambogia, che aveva ancora una famiglia d’origine con cui peraltro, crescendo, ha voluto riallacciare i rapporti.

Per quanto questi bambini possano essere dichiarati orfani sui social, infatti, non possiamo sapere se in realtà ci siano sopravvissuti nelle loro famiglie, o una rete di parenti legittimi, di amici, che potrebbero accoglierli; per intenderci, questo gesto sarebbe anche punibile, secondo il nostro ordinamento giuridico, come spiegato nell’articolo 574 del nostro Codice Penale sulla sottrazione dei minori, che dispone che chiunque sottragga un minore di quattordici anni al genitore esercente la responsabilità genitoriale, al tutore, o al curatore, o a chi ne abbia la vigilanza o la custodia, è punibile con la reclusione da uno a tre anni.

Non è problematico che Elettra Lamborghini voglia adottare un bambino, ma lo è il modo in cui dichiara di volerlo fare: le adozioni sono una cosa seria, con percorsi da fare, spesso molto complessi, sicuramente migliorabili affinché siano più veloci e meno sfiancanti per i genitori adottivi, ma non si può pensare di “ordinare” un bambino via Instagram. Se la sua volontà è veramente quella di accogliere un bambino, dovrà affrontare tutto l’iter burocratico che al momento rappresenta la sola strada possibile verso l’adozione, ed eventualmente “sfruttare” la sua popolarità per farsi voce di tutte quelle che persone che da anni sono relegate nel limbo, tra documenti, carte e prove da superare, affinché le cose possano cambiare.

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